Sassari. Ore
8.30, compito di latino. Marco scrive veloce nel display del suo
iPhone, cercando avidamente la versione del compito da copiare. Il
piano perfetto viene distrutto in un secondo. Passando di fronte alla
classe il vice preside, con uno sguardo fulmineo, nota il gesto del
ragazzo che frettoloso nasconde il cellulare sotto il quaderno. Tutto
inutile. Il professore entra nell'aula al passo di un velociraptor,
ritira il telefono senza dire una parola e se ne va.
È solo uno dei tanti episodi che vedono come protagonisti gli alunni di
un liceo armati di un unico strumento: la tecnologia. Partendo proprio
da un avvenimento come questo, oggi nella nostra classe, la terza F del
liceo classico Azuni, si discute sui vantaggi e i pericoli relativi
all'uso di tablet, smartphone, iPhone e altri apparecchi di questo
tipo. Per capire meglio quanto i giovani siano immersi nel mondo della
tecnologia, abbiamo intervistato i nostri compagni di scuola, facendoci
raccontare le loro esperienze.
Ci siamo resi conto che il cellulare è diventato di vitale importanza
anche a lezione. Infatti chi fa più la versione a casa o durante il
compito, se la può copiare da Internet? Chi spegne più il cellulare?
Gli studenti dimostrano di avere un rapporto maniacale con le nuove
tecnologie, tanto da non potersene separare in nessun momento. Mentre
la professoressa spiega alla lavagna,le “dive” immortalano la loro
bellezza a colpi di flash nascoste da un quaderno, convinte di non
essere notate.
Ogni attimo deve essere fotografato, pubblicato su un social network e
commentato dal maggior numero possibile di utenti. Nel frattempo, lo
pseudodj si diverte abitualmente con colpi di musica o con suonerie
dell'iPhone a far impazzire i professori. «Ragazzi, ma io sento le
campane!» annuncia l'insegnante. Ma c'è anche il “superconnesso” che
trascorre l'ora di matematica giocando a Ruzzle, l'ora di chimica
guardando le foto su Instagram, tutto questo mentre risponde alle
chiamate e ai messaggi sul suo nuovo Samsung Galaxy.
E poi c'è la melodrammatica che esce dalla classe disperata, sbattendo
la porta perché ha letto su facebook che il suo ragazzo è passato da
“fidanzato ufficialmente” a “single” senza darle spiegazioni. Chi
invece segue la lezione e si distrae solamente per guardare l'ora sul
display del telefono, si ritrova con una nota sul registro.
I giovani sono ossessionati da ogni tipo di strumento tecnologico, che
li accomuna. Ma non sono i soli. Infatti i professori come si
comportano? Alcuni hanno un buon rapporto con la tecnologia: utilizzano
il proiettore, il computer, il tablet e il televisore per coinvolgere
maggiormente gli alunni durante l'ora di lezione. Sono anche ben
disposti a scendere a compromessi con gli studenti sull'uso del
telefonino. A questo proposito, Luca ci racconta che la sua classe ha
fatto un patto con il docente: ogni volta che arriva un messaggio tutti
devono leggerlo a voce alta, compreso l'insegnante.
Altri professori invece non comprendono questa dipendenza e si tengono
alla larga da strumenti moderni. Sequestrano i cellulari, rimproverano
ripetutamente gli alunni, arrivando fino all'esagerazione: «Una volta
un mio compagno è stato perquisito dalla testa ai piedi da un
professore – racconta Ilaria –. Sembrava completamente impazzito,
convinto che possedesse un altro cellulare e che volesse copiare al
compito». Addirittura è capitato che un insegnante abbia frugato nella
borsa di un suo studente e che un altro abbia sequestrato un cellulare
per poi guardarne,senza permesso, il contenuto. Insomma, la tecnologia
colpisce tutti, volenti o nolenti. Se prima per fare la tesina della
maturità si trascorrevano ore in biblioteca a leggere libri e a
selezionare materiale, ora basta un click per averla direttamente sulla
scrivania.
E se prima durante gli incontri scolastici, se volevi conoscere
qualcuno bisognava munirsi di coraggio e faccia tosta, adesso con una
richiesta di amicizia il gioco è fatto. Dunque all'interno della scuola
i nuovi mezzi di comunicazione sono diventati veri e propri alleati per
molti, ma dei veri e propri nemici per altri. La relazione amorosa con
iPhone, iPad e computer può portare infatti anche ad esiti negativi. Lo
sa bene Giovanna che, dopo aver ricevuto un brutto voto, per sfogarsi
ha insultato il suo professore su facebook. Il risultato? Una settimana
di sospensione senza obbligo di frequenza. D'altra parte questo è il
prezzo da pagare se si vuole usufruire delle innumerevoli possibilità
che la tecnologia offre: velocità d'informazione, di connessione e di
comunicazione. Comunicare non è mai stato così facile. Internet rende
tutti più vicini, che si tratti di mandare messaggi al tuo compagno di
classe con le risposte del compito o di inviare un video di saluti al
tuo amico che abita in Giappone. La febbre dell'hi-tech si diffonde
ovunque e senza distinzioni di nessun tipo. Nessuno può guarirne.
Lanuovasardegna.gelocal.it/sassari