Nel
Museo Diocesano di Vallo della Lucania (SA) è in corso, fino al 14
Aprile prossimo, la mostra di trenta eccellenti opere del pittore Paolo
De Matteis (1662-1728).
Non è facile descrivere lo stupore che pervade il visitatore
nell’entrare nella sala della mostra dedicata al famoso pittore
cilentano. E’ uno splendore di colori, di forme, di luci che
abbagliano, incantano, meravigliano anche il visitatore più distratto!
Ogni quadro è un capolavoro a sé. Sia i soggetti religiosi che
quelli mitologici sono da osservare in ogni particolare: dai personaggi
in primo piano allo sfondo delicato, dai colori tenui ai morbidi
vestiti, dalle forme corporee ai putti volteggianti.
Nel catalogo “Paolo De Matteis – Un Cilentano in Europa”,
finanziato dalla Banca del Cilento e Lucania Sud, tutte le tele sono
state riportate e completate di didascalie di grandi critici.
Lo stile è il Barocco Napoletano, dal De Matteis reso meno
monumentale e più Arcadico, per cui si respira una dolcezza indicibile
nei paesaggi e una espressione veristica nei volti.
Le dimensioni variano, ma ogni opera attira l’attenzione. Quella
più emozionante, che colpisce l’animo trasmettendo un dolore che scuote
e rattrista, è la “Deposizione di Cristo” (1700).
La tela più grande (370x290) è stata collocata nella Cappella del
Seminario.
La maggior parte delle pitture provengono da collezioni private. E
ognuna di esse ha un valore inestimabile: il Pittore ha divulgato in
tutto il mondo la sua Arte, la sua Terra, le sue Origini!
A questo proposito un commento a parte merita la tela dal titolo
“Riposo durante la fuga in Egitto” (1685 ca.)
I personaggi: i volti del Bambino, di Maria e di Giuseppe sono gli
stessi della gente del suo paese natio! Anche gli angioletti sembra che
abbiano l’aspetto dei compagni della sua prima infanzia! Spesso, nelle
sue opere, il volto della Madonna è proprio quello della madre. Ma ciò
che colpisce di più è lo sfondo.
Quando il 7 febbraio 2013, insieme a Don Gianni Citro - curatore
dell’evento – e alle altre guide, entrai per la prima volta nella “Sala
del Paradiso” mi colpì all’istante quel profilo orizzontale, poi
discendente dello sfondo nonché il castello.
Il quadro è ambientato nella parte alta di Piano e il panorama sullo
sfondo è senza dubbio Gioi Cilento(SA)! Non è difficile infatti,
osservando dalla località sant’Antuono, da Piano o da Vetrale (Comune
di Orria), riconoscere un paesaggio così familiare tanto quanto lo era
al Pittore allora!
Il castello è quello di Gioi, i cui ruderi imponenti sono
tutt’oggi visibili. La torre, completamente distrutta alla fine
dell’Ottocento, è la stessa di cui parla il cav. Giuseppe Salati
(1847-1930) ne “L’antica Gioi” (1911), pag.27, in cui precisa che al
centro del castello di Gioi c’era un’enorme torre di forma quadrata e
che ai suoi tempi (1862) stava andando in rovina la parte più alta.
Da notare che le due colline azzurre, appena accennate,
ricordano, per la loro posizione, il colle di Salento e quello di
Castelnuovo Cilento. Il cielo è tipicamente nostrano: trasmette una
sensazione di serenità ineffabile!
Il nostro illustre conterraneo si era allontanato dal Cilento
soltanto con il corpo, ma il suo animo era rimasto nella sua Terra
natia.
Per quanto ogni foto o catalogo riescano a rendere l’idea della Mostra,
rimane indiscutibile che se non ci si reca personalmente a vedere le
opere del De Matteis non si potrà mai godere appieno della magnificenza
del nostro artista! Pertanto rinnovo l’invito ai giovani, cilentani e
non, a recarsi all’evento e mi auguro che serva a stimolarli a
coltivare con amore ogni forma d’Arte!
Un sentito grazie deve andare a Don Gianni Citro, alla Banca del
Cilento e Lucania Sud e a tutti gli altri Enti che hanno contribuito
alla realizzazione, organizzazione e alla riuscita di questo splendido
evento.
Castelnuovo Cilento (Velina)
Giacomo Di Matteo