Le correnti operazioni di organico di diritto per il prossimo anno scolastico lasciano intravedere uno scenario davvero preoccupante: all’accresciuto fabbisogno dovuto all’incremento delle iscrizioni (oltre 27mila su scala nazionale) fa riscontro una regola ferrea di invarianza conseguenza della pregressa operazione dei tagli e dell’applicazione della legge 133/2008.
Così anche quest’anno, rileva DirigentiNews della Cisl Scuola (n° 13 del 12-04-2013), “non si registra nessuna novità nei parametri assunti a riferimento, che restano quelli consueti: numero di alunni iscritti (e conseguente numero delle classi attivabili), tipologie orarie, fabbisogno di sostegno, complessità dell’istituzione scolastica, quest’ultima incidente sul numero dei collaboratori scolastici”.
La crescita su scala nazionale che, a prima vista, potrebbe sembrare minima rispetto agli 8 milioni di alunni, al contrario, su scala provinciale “spesso concorre a rendere ancor più critica la situazione (…) già da tempo in sofferenza”.
È chiaro che ogni ipotesi di soluzione di questi problemi si lega agli scenari che potranno aprirsi una volta superata l’attuale fase di stallo politico: solo con un nuovo governo stabile saranno tali da produrre un auspicato e necessario cambio di passo nelle scelte di investimento su istruzione e formazione. da www.ceripsnews.it