Copione elaborato
da Alessandro e Fiorenzo Napoli sulla base dell'Orlando Furioso e dei
canovacci di tradizione, nell'ambito della Rassegna di Opera dei
Pupi di scuola catanese Marzo/Giugno 2013 presso Teatro dei Pupi
Marionettistica f.lli Napoli, Vecchia Dogana - via Dusmet - Catania.
Ben note sono le vicende di Orlando che diventa pazzo e furioso per
amore di Angelica e del coraggiosissimo Astolfo che a cavallo
dell’Ippogrifo si reca sulla luna per recuperare il senno perduto dal
cugino. Nella tradizione catanese dell’Opera dei Pupi, il legame che
univa strettamente le sorti dei due cugini veniva fatto risalire
indietro ad un’avventura che essi avevano vissuto da giovinetti.
Astolfo era stato rapito nell’incanto della voluttuosa maga Voltiera.
Orlando riusciva a liberare il cugino dall’incanto, rimproverandolo di
aver trascurato per amore i suoi doveri di cavaliere. Alla maga
Voltiera, che si vedeva privata del suo bell’Astolfo, non restava che
proferire una terribile profezia e operare un incantesimo: “Orlando, tu
che tanto disprezzi l’amore di donna, un giorno t’innamorerai, andrai
ramingo per il mondo e pazzo sarai per una donna saracena! A te, o
Astolfo, tolgo la forza e ti resta il coraggio!”. La vicenda ariostesca
di Orlando ed Astolfo diventava all’Opra catanese lo sviluppo di
quell’episodio della loro giovinezza. Nel copione che abbiamo elaborato
con Fiorenzo Napoli, intendiamo recuperare questo gioco di
corrispondenze incrociate. Rispetto all’originale trama ariostesca,
l’altra grande differenza che l’Opera dei Pupi catanese proponeva era
la seguente: Orlando non impazziva all’improvviso quando vedeva incisi
sui tronchi degli alberi i segni palesi dell’amore di Angelica e
Medoro, ma già da prima dava intermittenti segni di squilibrio,
scambiando l’identità di cose e persone e immaginando ancora vivi e
presenti cavalieri da lui precedentemente uccisi. Accompagnava il
paladino il famiglio Peppininu, la maschera tradizionale dell’Opra
catanese, che come Sancio Panza con Don Chisciotte cercava di far
ragionare Orlando o ne mitigava i pericolosi furori. Proprio nel
contrappunto di un Orlando sublimemente folle per amore e di un
Peppininu umanissimo affezionato al suo “principale” consiste la poesia
della rappresentazione della pazzia di Orlando all’Opra catanese, che
tutta intera vogliamo riproporre al pubblico di oggi. Dopo che Astolfo
recupera sulla luna il senno di Orlando, solo grazie a Peppininu i
paladini trovano il modo di far annusare l’ampolla al furiosissimo
conte. Peppininu escogita la giusta maniera di immobilizzare Orlando e
si mette d’accordo con Rinaldo, che i pupari catanesi, a differenza del
poema ariostesco, vollero presente al momento del rinsavimento. Lo
spettacolo recupera gli spunti di riflessione e le complessità
scenotecniche della messinscena tradizionale, suggerendo per bocca di
Peppininu il dubbio che trapela dalle ottave di Ariosto: ma la furia
guerriera di Orlando non è forse una follia più pericolosa di quella
d’amore? (Alessandro Napoli)
P.S. Prossimi appuntamenti con AMORE E FOLLIA DI ORLANDO
Sabato 25/05 ore 20.30
Domenica 26/05 ore 18.00
Sabato 01/06 ore 20.30
Domenica 02/06 ore 18.00
Info e prenotazioni: Botteghino TEATRO-MUSEO MARIONETTISTICA F.LLI
NAPOLI- Vecchia Dogana 095/7678888; 095/7465195
fratellinapoli@hotmail.com