Milano. Prima il
caso del concorso presidi, congelato e ripetuto per un ricorso al Tar,
che ha lasciato una scuola su tre senza dirigente. E adesso il
pasticcio di un bando per gli incarichi assegnati a quattro dirigenti
su cui la Corte dei conti ha chiesto un chiarimento: aperto e chiuso
nel giro di 48 ore, un lasso di tempo troppo breve. Operazione poco trasparente? Sul
«bando lampo» la magistratura contabile deciderà lunedì. Dopodiché
potrebbe esserci un giro di poltrone con sostituzioni ai vertici di più
provveditorati, quelli di Monza, di Varese e Como e la situazione
potrebbe ingarbugliarsi ancora di più perché i dirigenti, nominati a
luglio, in questi quattro mesi hanno a loro volta assegnato incarichi e
firmato atti.
Tutto da rivedere?
Si dice «fiducioso» il direttore dell'Ufficio scolastico regionale,
Francesco de Sanctis: «Non decade nessuno e l'attività degli uffici
procede regolarmente. Se la Corte dei conti deciderà di ripetere il
bando lo faremo e resterà aperto più a lungo». I dirigenti nominati a
luglio sono Max Bruschi, ispettore, Morena Modenini, che era
all'Ufficio IV ed è passata al VII, Claudio Merletti a capo
dell'ufficio scolastico di Varese e Como e Marco Bussetti adesso
all'Usp di Monza e all?Ufficio V per le scuole paritarie. «Occupavano
già le stesse posizioni, si è trattato di proroghe - spiega de Sanctis.
E in quel periodo era lo stesso ministero a chiedere di prorogare i
contratti, e». Resta da capire il perché di quella finestra così breve.
«Non è mancanza di trasparenza. Avrei potuto prorogare le posizioni,
invece ho chiesto ai dirigenti la dichiarazione di disponibilità perché
qualcuno avrebbe potuto rinunciare. La priorità per noi era ed è
garantire continuità all'azione dell'Ufficio scolastico».
Cavadini
Federica - Corriere.it