Comune di
Udine dice addio a Microsoft Office e alle licenze a pagamento per i
computer dell’amministrazione. Ma soprattutto punta a rivoluzionare
l’intero sistema informatico con software open source sempre aggiornati
e, contemporaneamente, risparmiare nei prossimi anni circa 360 mila
euro.
Il via alla rivoluzione informatica, perché di vera e propria
rivoluzione si tratta, è stato dato dalla giunta comunale che su
proposta dell’assessore all’Innovazione, Gabriele Giacomini, ha
approvato la delibera con cui l’amministrazione udinese adotterà per
tutti i suoi computer un sistema open source,
ovvero aperto, libero e non a pagamento. «È una rivoluzione copernicana nell’ambito
dell’informatica e dei sistemi informativi del Comune – spiega
Giacomini –, perché si riconosce
l’importanza e la validità di soluzioni open che stanno avendo sempre
più successo e che affiancano la qualità del prodotto con la
partecipazione di sviluppatori informatici indipendenti. Ma questa
scelta comporta non solo un risparmio economico per la casse comunali.
Utilizzare questi nuovi strumenti – prosegue – significa anche avere
dei sistemi informatici non solo gratuiti, ma continuamente aggiornati.
Il che si traduce in una maggiore efficienza della macchina
amministrativa dato che il software libero è tenuto al passo con i tempi».
Il termine inglese open source, infatti, significa sorgente aperta ed
indica un software i cui autori ne permettono e ne favoriscono il
libero utilizzo, senza alcun costo di licenza. Nella maggior parte dei
casi questi software hanno alle spalle una folta community di
programmatori che contribuisce al loro aggiornamento, sviluppo e
diffusione. Questo consente ai software open source di essere nella
realtà ad un livello paragonabile, se non superiore, al software
commerciale. Linux, Firefox e WordPress sono tra gli esempi più noti e
di maggior successo di software open source. Il pacchetto che si
candida a sostituire Microsoft Office in Comune di Udine, invece, è «Apache Open Office».
L’obiettivo è quello di arrivare alla fine del 2015 con il nuovo
sistema installato e funzionante su tutti e gli oltre 900 computer in
uso nelle diverse sedi comunali. Computer dove attualmente è in uso il
pacchetto proprietario di Microsoft che costa circa 400 euro l’uno e
che è utilizzato per tutte le necessità di word processing, di foglio
di calcolo, di gestione database e di elaborazione di presentazioni.
Man mano che nell’ambito dell’ordinario piano di aggiornamento
tecnologico del Comune verranno acquistati nuovi personal computer,
dunque, si risparmierà la cifra di circa 400 euro per ognuno. Microsoft
Office infatti non verrà acquistato e verrà sostituito dall’equivalente
programma open source. Basta fare un veloce moltiplicazione per
scoprire come nei prossimi anni, con questa rivoluzione, palazzo
D’Aronco risparmierà fino a 360 mila euro. «L’operazione – conclude l’assessore
– sarà affiancata da una capillare
azione di formazione di tutto il personale comunale in modo tale che
sia in grado di utilizzare il nuovo software. Nel 2014 sarà formato il
40 per cento dei dipendenti comunali e nel 2015 raggiungeremo la
totalità».
Messaggeroveneto.gelocal.it