Sì definitivo
dell’Aula della Camera al decreto legge sulla Pubblica amministrazione.
I voti a favore sono stati 303, 163 i contrari, 9 gli astenuti.
Superato il caso della "quota 96"
per 4.000 insegnanti, rimandato
a
fine mese con un provvedimento ad hoc, il decreto sulla riforma
della
Pa ottiene anche il via libera della Camera e viene convertito in
legge. ”Il decreto @mariannamadia è legge. Adesso sotto con la delega e
i decreti Attuativi #lavoltabuona”, ha scritto il premier Matteo Renzi
su Twitter.
Si tratta di una prima parte della riforma della pubblica
amministrazione, voluta da Renzi, ma “il cuore della riforma”, come ha
detto il ministro Marianna Madia nei giorni scorsi, sta nel disegno di
legge delega che verrà discusso in Senato da settembre. Il testo,
approvato oggi, tra le principali novità prevede per i dipendenti
pubblici la mobilità obbligatoria fino a 50 chilometri di distanza
dalla sede di appartenenza; rimodulazione del turn over, che diventa
più flessibile, per il quinquennio 2014-2018. Già al Senato, la
commissione Affari costituzionali ha dato il via libera a quattro
emendamenti soppressivi del governo che hanno cancellato tre punti
roventi del dl: il tetto dei 68 anni per il pensionamento dei
professori universitari e dei primari (costo un centinaio di milioni);
la ‘quota 96′ che mandava in pensione oltre 4mila insegnanti (costo nel
solo 2014 di circa 50 mln, quasi 400 mln tra il 2014 e il 2018) e,
infine, lo stop alle penalizzazioni per chi si ritira dal lavoro a 62
anni.
Magistrati. L’abolizione del
trattenimento in servizio scatterà per questa categoria nel 2016.
Inoltre, i magistrati dovranno andare ‘fuori ruolò e non più in
aspettativa se accettano incarichi di diretta collaborazione con la Pa
anche se come consulenti giuridici. Tuttavia, è prevista una
“sanatoria” per le aspettative già in essere.
Manager. I dirigenti della
pubblica amministrazione potranno essere mandati in pensione a 62 anni
(quattro anni prima rispetto a quanto prevede la legge Fornero). Viene
infatti ampliato l’ambito di applicazione dell’istituto della
risoluzione unilaterale del contratto da parte della Pubblica
amministrazione, nei confronti dei dipendenti che abbiano maturato i
requisiti pensionistici. Salta invece il tetto dei 68 anni per il
pensionamento dei professori universitari e dei primari.
Incarichi. I pensionati
potranno avere incarichi di studio e di consulenza solo gratuitamente.
Camere di commercio. Le tariffe
delle segreterie saranno definiti in base ai costi standard, che
verranno fissati dal ministero dello Sviluppo economico, dopo aver
consultato la società per gli studi di settore e Unioncamere. Inoltre
il taglio degli importi dovuti alle camere di commercio sarà graduale
nei prossimi tre anni ( -35% nel 2015, -40% nel 2016 e -50% nel 2017).
Tar. Sono salve le sezioni
distaccate dei Tar, che si trovano nelle città sedi di corti d’appello
(Salerno, Reggio Calabria, Lecce, Brescia e Catania). La soppressione
delle altre sedi slitta di quasi un anno (dal ottobre 2014 a luglio
2015).
Università. Diventa più facile
ottenere il patentino per diventare professori universitari. Infatti
saranno sufficienti 10 pubblicazioni (non più 12) per presentare la
candidatura; inoltre saranno rivisti i criteri di valutazione.
Pacchetto Cantone. Potranno
essere commissariate anche le società appaltatrici dei lavori,
coinvolte nelle inchieste per corruzione. Al Presidente dell’Anac
vengono assegnati compiti di alta sorveglianza, al fine di garantire la
correttezza e la trasparenza delle procedure connesse alla
realizzazione delle opere dell’Expo 2015.
Diritti di rogito. Per quanto
riguarda l’organizzazione degli enti territoriali, viene eliminata
l’attribuzione ai segretari comunali e provinciali delle quote loro
spettanti dei diritti di segreteria e del diritto di rogito.
Authority. I componenti delle
Authority dovranno aspettare 5 anni per poter essere nuovamente
nominati in un’altra autorità. La razionalizzazione delle strutture
deve prevedere una concentrazione del personale nella sede centrale non
inferiore al 70%.
Bankitalia. I dirigenti di
Bankitalia e dell’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, per un
periodo non superiore a due anni dalla cessazione dell’incarico, non
potranno intrattenere rapporti di collaborazione, consulenza o impiego
con i soggetti regolati.
Mobilità obbligatoria. La
mobilità obbligatoria potrà essere applicata entro una distanza massima
di 50 chilometri. Viene infatti introdotta una nuova disciplina,
prevedendo il trasferimento dei dipendenti all’interno della stessa
amministrazione o in altra amministrazione, in sedi collocate nello
stesso Comune o a una distanza massima di 50 chilometri dalla sede cui
sono adibiti, senza bisogno del consenso del lavoratore interessato.
Sono previste specifiche deroghe per i dipendenti con figli di età
inferiore a 3 anni, che hanno diritto al congedo parentale e per i
dipendenti che possono usufruire dei permessi lavorativi retribuiti per
l’assistenza di un disabile.
Turn over. Vengono rimodulate
le percentuali del turn over, per il quinquiennio 2014-2018, che
diventano più flessibili. Le amministrazioni possono procedere ad
assunzioni che non superino il 20% delle spese sostenute per quanti
sono usciti nel 2014, la percentuale si alza al 40% nel 2015 per
arrivare al 100% nel 2018. Inoltre è prevista la proroga dei contratti
a termine, stipulabili dalle province per specifiche necessità (già
prorogati al 31 dicembre 2014); mentre per alcune tipologie di
lavoratori socialmente utili non saranno applicati i limiti
assunzionali previsti, ma solo nel caso in cui il costo del personale
sia coperto da specifici finanziamenti.
Trattenimento in servizio.
Viene abrogato l’istituto del trattenimento in servizio; le pubbliche
amministrazioni, quindi, non potranno più trattenere il personale oltre
l’età di pensionamento.
Redazione - Il Fatto Quotidiano