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Secondo Chiappetta i tempi tecnici, per andare in pensione già da quest'anno scolastico, ci sono. Ha, infatti, citato una norma legislativa che consente di sostituire gli insegnanti entro 20 giorni dall'inizio delle lezioni, e ci ha spiegato che il Ministro di concerto con l'INPS è in grado nell'arco di trenta giorni di espletare le procedure tecniche necessarie, sia per il pensionamento che per l'assunzione dei precari, perché i posti che si rendono disponibili entro il 31 ottobre vanno ad incrementare il turnover dell'A.S. 2014-2015.
Alla richiesta di aprire immediatamente le istanze on line per il pensionamento, subordinandole all'eventuale approvazione del decreto per Q96, ha risposto che la procedura è inaccettabile in quanto, essendo in contrasto con i presupposti legislativi, si potrebbero aprire dei contenziosi.
La richiesta della delegazione scaturiva dalla considerazione che l'apertura delle istanze on line avrebbe potuto fornire numeri certi e mettere fine al balletto delle cifre con cui l'INPS e la RdS giocano.
Per il Dott. Chiappetta i numeri sono certi. Sono quelli che risultano dalla ricognizione dell'ottobre 2013 e sono i numeri che il MIUR sosterrà. Altro chiarimento richiesto è quello relativo all'opzione di esercitare il diritto (se sarà riconosciuto) di andare in pensione anche negli anni successivi: per il Dottor Chiappetta è possibile.
Ha anche confermato che l'emendamento soppresso così come è, è quello che sarebbe contenuto nel prossimo decreto scuola.
In conclusione rimarrebbe il comma 3 che è il sequestro del TFS. Una parziale vittoria, sempre che il premier Renzi abbia la volontà e la forza politica di chiudere la vicenda Quota 96.
Venere Anzaldi e Rosa Anna Saporetti
Quota96.wordpress.com