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Mentre le altre Regioni hanno approvato da tempo i piani di dimensionamento delle scuole con decorrenza 1° settembre 2015, registriamo un silenzio tombale da parte dell’Assessorato Regionale all’Istruzione della Sicilia, come se le questioni da risolvere nell’Isola fossero poche ed irrilevanti.
Ed invece così non è!
Se è vero, come è vero, che ormai le scuole sottodimensionate dell’Isola sono ridotte a poche decine, c’è da capire che cosa ne vuole fare della legge 6/2000 l’assessore Mariella Lo Bello e soprattutto, se e quanto, le eventuali deroghe, tutte nostrane, non debbano determinare ancora situazioni di precarietà organizzativa ed istituzionale con Ds e Dsga a scavalco e con gravissimo danno alla funzionalità del sistema scolastico.
Silenzio tombale anche da parte delle OO.SS. Scuola, dell’Area V della Sicilia e dello stesso USR Sicilia che si potrebbero fare promotori di iniziative proprie per sbloccare la situazione di stallo.
Adesso che è entrato il nuovo anno, e le vacanze sono finite per tutti, bisognerà fare attenzione a queste questioni scottanti, quanto meno per evitare le rituali corse finali, con riunioni provinciali affrettate e con la presentazione del piano regionale all’ultima giornata utile, senza aver il tempo di valutare l’impatto delle proposte, e magari tentare di sanare qualche stortura, come quelle che si trascinano da tempo, qua e là, sul territorio siciliano.
Si pensi, solo per fare qualche esempio, alla permanenza di scuole medie e circoli didattici non trasformati in istituti comprensivi, nel determinato tentativo di rendere irrazionale un territorio o peggio con nascita di IC oppure agli ISS spezzatino, frutto di ammucchiate di sezioni/plessi/succursali diversi, pur di raggiungere il numero minimo per assicurare (forse per un solo anno!) l’autonomia; si pensi alle ammucchiate di scuole/indirizzi che non dialogano tra loro e si governano male, anzi malissimo, proprio perché sono diverse le matrici d’origine e le articolazioni; si pensi alle scuole a rischio di autonomia per mancanza di pochi alunni, che invece meritano attenzione, anzi molta attenzione, non fosse altro per capire che cosa non è andato per il giusto verso negli anni, tanto da arrivare ad indebolire una popolazione scolastica una volta numerosa; si pensi, infine, ai casi sospetti di calo di organico intercorso in brevissimo tempo, spesso da un anno all’altro, e che oltre alla picchiata demografica, appalesano manovre di dirottamento di iscrizioni più o meno scoperte, per finalità non sempre nobili (p.e. la mobilità del Ds), ed a tutto capito della restante popolazione scolastica.
Nulla di personale per queste denunce, ma solo la constatazione che negli anni passati non tutto è andato per il verso giusto per colpa di evidenti “disattenzioni” da parte di tanti, che quest’anno si dovrebbero evitare, in vista del prossimo concorso per Ds e soprattutto per assicurare stabilità quanto meno triennale al sistema scuola in Sicilia.
Intendiamo riferirci ai piani provinciali non sempre del tutto condivisi, e puntualmente accompagnati da proposte/ipotesi alternative e contestazioni; oppure alle “esigenze dei vari territori” espresse/manifestate a cose fatte dai politici nostrani, a cui si è dovuto dare comunque seguito; ovvero, per finire, alla stesura del Piano regionale spesso affidata a burocrati dell’organizzazione avulsi dalla realtà scolastica, ma veri millantatori di competenze solo per la circostanza.
Ecco, almeno quest’anno, vorremmo proprio che tutto ciò non accadesse. (n.b.)
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