Nella grande
baraonda della legge 107 del 2015 cosiddetta "Buona scuola", tra gli
esclusi c'è una categoria di lavoratori e di lavoratrici che rimane
sommersa, spaccata all'interno e isolata, così outsider che il governo
non spreca neanche una parola per essi. Gli insegnanti tecnico-pratici
sono quelli di laboratorio. Sono gli stessi che hanno subito con la
riforma Gelmini del 2008 un taglio pari alla metà delle ore. Sono
quelli in esubero che nel 2014 sono stati invitati alla riconversione
sul sostegno!
Dopo la decisione del Tar del Lazio, n.6438 del maggio 2015, che
condanna il MIUR a restituire le ore di laboratorio in tutti gli
Istituti Tecnici e Professionali, pena il commissariamento, la Ministra
Giannini non ci degna di una parola. Sembra perpetrarsi il solito gioco
dello scarica barile: Il Tar, infatti, nomina il Prefetto di Roma quale
commissario ad acta per sostituirsi al Ministero inadempiente e il
prefetto delega la Direttrice della Direzione generale ordinamenti e
autonomia scolastica per l'esecuzione della sentenza.
Oggi gli insegnanti ITP si trovano divisi in due micro-categorie:
"insegnanti tecnico-pratici di terza fascia" e "insegnanti
tecnico-pratici PAS di seconda fascia". L'ennesimo pasticcio
orchestrato dall'allora governo Monti con il ministro
dell'istruzione Profumo i quali istituirono nel 2013 il percorso
abilitante per gli ITP con più di 36 mesi di servizio, speculando
ancora una volta sulla pelle di molti precari, che hanno ceduto al
ricatto pagando ben 3.000,00 un PAS che non era necessario perché i
Diplomi ITP, costituiscono titoli di accesso alla Tabella C e sarebbero
abilitanti dalla normativa Italiana se applicassero la normativa
europea in base alla direttiva 2005/36/CEE e infine da quella italiana
di recepimento Dlgs. n. 206 del 2007.
Per troppi anni è stata perpetrata una chiusura politica nei confronti
dei docenti ITP che pur lavorando per anni attraverso la reiterazione
dei contratti a tempo determinato, non sono considerati abilitati dal
MIUR, nonostante i titoli di accesso e qualifiche di "valore
abilitante". Molti di noi possono vantare esperienze pluriennali di
insegnamento che a prescindere dal titolo della qualifica superati i
tre anni di attività professionale tale esperienza è considerata di
valore abilitante così come ribadito dalla normativa comunitaria.
Oggi un gruppo di insegnati stanchi di sottostare ai giochini e/o alle
chiusure dei vari governi e ministri-burattini, alza la testa e diffida
il MIUR. L'azione non si fermerà alla semplice diffida, questa vertenza
si trasformerà in un ricorso e una mobilitazione unitaria con tutti i
precari e i movimenti contro il Governo de "La buona scuola".
Questo è un appello rivolto anche ai colleghi "abilitati PAS" che
speravano di essere assunti o quanto meno essere inclusi in GAE e che
invece si ritrovano con un pugno di mosche e le tasche ancora vuote.
L'appello è per un'unione, per un intento comune che è il diritto al
lavoro per tutti e tutte.
Valentina Santocono per CUB Scuola
Roma e Lazio
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