Le
problematiche riguardanti gli Insegnanti di Religione nella scuola di
oggi, che tende ad una riforma innovativa, non sono poche nè scarso
peso. Nonostante la L. 187/2003 prevedesse un concorso ogni tre
anni, ce n'è stato solo uno nel 2004; è ancora "calda" la
questione dei docenti di Religione, che svolgono da anni e con lodevole
successo il compito di "vicari". Nel testo della Legge 107 /2015,
come ha evidenziato il preside Cicatelli, durante il primo convegno
nazionale CISL IR, svoltosi a Catania, non è contemplata questa
situazione e soltanto una nota del MIUR all'USR Lombardia (Nota
prot. 029315 del 10-09-2015) fa emergere il problema che
coinvolge seicento vicepresidi docenti di Religione Cattolica. A
queste tematiche la CISL, con tutta la sua potenza sindacale offre
particolare attenzione, prendendo in carico anche la questione dei
docenti precari di Religione Cattolica.
Che poi il precariato di questi docenti stia a cuore alla CISL lo
dimostra il fatto che la legge 186/2003 che portò al concorso e
all'immissione in ruolo dei docenti di Religione è il frutto di un
lungo lavoro condotto dall'Organizzazione sindacale, senza alzare
polveroni, muri e bandiere, senza risonanze mediatiche.
La CISL, che peraltro è firmataria di contratto con i suoi circa cinque
milioni d'iscritti, è stata l'unica delle tre organizzazioni sindacali,
che ha raccolto le istanze degli IdR e ha saputo portare avanti un
dialogo fra le parti che alla fine ha dato i suoi frutti. Questo è il
suo stile col quale ha raggiunto innumerevoli traguardi: rispettoso di
tutti, senza mai alzare la voce o peggio essere offensivo, chiedendo
quello che sa di poter ottenere e chiedendolo nei tempi e nelle
modalità giuste. Certo, questo stile non sempre risulta su internet o
nelle prime pagine dei giornali, ma sicuramente, grazie anche alla sua
forza di rappresentanza sindacale, le permette di acquisire risultati.
Oggi la CISL, nei confronti degli IdR punta a nuovi traguardi. Nel
recente Convegno che si è svolto a Catania, voluto dalla CISL Scuola di
Catania, la Segretaria Nazionale Scuola con delega all'IRC, prof.ssa
Ivana Barbacci ha riconosciuto chiaramente la necessità di un nuovo
Concorso che non è una concessione, ma la semplice applicazione di una
norma dello Stato prevista nella legge 183/2003, la quale prevede il
bando di un concorso ogni tre anni. Precedentemente, nello stesso
Convegno, Mons. Saottini, Responsabile Nazionale per l'IRC, aveva
dichiarato che è desiderio della Santa Sede che si rispetti la
normativa e si proceda in tal senso.
Il prof. Carmelo Mirisola, Responsabile provinciale del dipartimento
CISL IRC di Catania sottolinea che gli ospiti di ampio respiro
nazionale che sono intervenuti, sia in questo Convegno che nel
precedente di ottobre, tra cui il preside Cicatelli e il prof. Incampo,
dimostrano l'attenzione e l'impegno del Sindacato nei confronti della
categoria degli IdR e la volontà di portare avanti determinati percorsi
a cui, recentemente, si va ad aggiungere l'intervento della Segretaria
Nazionale Scuola, prof.ssa Gissi, che a Bologna, rivolgendosi ai
docenti della CISL scuola, ha evidenziato le problematiche che abbiamo
sopra citato, auspicando un definitivo intervento risolutivo.
Non sempre si sbandierano i propri obiettivi e non per questo non ve ne
sono o non si pensa ad una determinata categoria di lavoratori, è solo
una strategia diversa, lontana da certe logiche adottate in televisione
secondo le quali chi urla di più si fa ascoltare meglio; il tempo e i
fatti sapranno rivelare quella che ha funzionato!
La forza sindacale supporta le problematiche dei docenti di Religione,
che nel contesto dei cambiamenti sono tutelati e nello stesso tempo
"ingessati" da norme specifiche e limitanti.
Il servizio educativo e formativo resta sempre al centro della
progettualità e l'azione professionale svolta merita attenzione e
rispetto da parte di tutti.
Le competenze professionali di alcuni docenti di Religione, da diversi
anni impegnati come "vice presidi" a guida dell'organizzazione
scolastica, sono una preziosa risorsa, che non può essere
gettata alle ortiche.
Occorre una specifica indicazione ministeriale che faccia chiarezza in
coerenza con i principi di uguaglianza e di qualità del servizio svolto
dai docenti delle diverse discipline.
prof. Manuli Sergio