In seguito al contratto
collettivo nazionale integrativo sulla mobilità
siglato l'11 aprile 2017 - che a nostro avviso andava discusso e votato
dai lavoratori - la "chiamata diretta" degli insegnanti viene
modificata rispetto a quanto previsto inizialmente dalla Legge 107. Non
sono più i dirigenti scolastici a selezionare direttamente gli
insegnanti, ma è il collegio dei docenti ad aver l'onere di dover
discutere ed approvare i criteri della chiamata dagli ambiti
territoriali alle singole scuole. In caso di mancata delibera dei
collegi, la questione torna sulla scrivania dei dirigenti scolastici
che possono attingere liberamente al personale che - per qualche motivo
più o meno fondato - considerano necessario al proprio istituto.
Di fatto, siamo chiamati a svolgere un lavoro che non riguarda né
l'educazione, né la didattica, né l'inclusione. Siamo chiamati a
"selezionare" - quindi, escludere - quella parte di personale che oggi
si trova formalmente in servizio non nel singolo istituto, ma
nell'ambito territoriale. Secondo i piani del governo, tutti gli
insegnanti saranno progressivamente inseriti negli ambiti territoriali
così da esser resi disponibili alle singole scuole così da garantire
una più flessibile gestione del personale. (leggi, così da poter
trasferire il personale da una scuola all'altra quando necessario per
ragioni economiche, politiche, di simpatie, ecc.)
Si tratta di un passaggio storico nella storia della scuola italiana,
il reclutamento del personale non avviene più attraverso le graduatorie
di titoli e merito, ma attraverso dei "requisiti" che i collegi devono
selezionare in maniera coerente con l'offerta formativa dell'Istituto
individuata nel PTOF.
Come avevamo denunciato, la legge 107 è una riforma del lavoro che
punta a dividerci attraverso una battaglia all'ultimo titolo,
all'ultimo master, all'ultima "specialità" di servizio (alternanza s-l,
animatore digitale, ecc.). Una porcata in grande stile targata
Confindustria, Renzi, PD, ANP...
Dopo la questione del salario differito attraverso il "bonus", ora
siamo chiamati ad individuare dei requisiti che limitino il danno
imposto dalla 107. Siamo costretti ad affrontare la questione poiché,
in quanto lavoratori, dobbiamo sopravvivere al meglio nel contesto
della scuola "riformata".
Quale modalità operativa può adottare il collegio?
far votare a maggioranza una mozione che stabilisca che per tutte le
classi di concorso di ogni ordine e grado si rimanda al punteggio che
ogni docente ha maturato al momento della domanda di mobilità, in
quanto comprensivo di titoli e anzianità di servizio; (il male
minore!!!!!)
Va ricordata una questione fondamentale:
il collegio dei docenti è sovrano e il dirigente scolastico deve
attenersi a quanto da esso stabilito.
Questo passaggio rimette al centro della vita della scuola
l'istituzione del collegio dei docenti, non mancando di far emergere
limiti e contraddizioni della scuola riformata. Tutti i colleghi devono
essere informati e consapevoli così da rendere le sedute dei collegi
all'altezza delle necessità.
Ribadiamo la nostra contrarietà a questo sistema che svilisce la nostra
professione e riduce la scuola all'ennesimo carrozzone di "precari di
fatto".
Lavoratori Autoconvocati della Scuola -
http://autoconvocatiscuola.altervista.org/