Addio alla chiamata
diretta per i docenti già da agosto, bonus di
merito anche per i precari e corsia preferenziale per l'assunzione di
chi supera i 36 mesi di insegnamento. Arrivano le prime picconate alla
"Buona Scuola". Il ministro Marco Bussetti è deciso a fare sul serio e
ieri al tavolo con le organizzazioni sindacali ha chiuso la partita del
cosiddetto "bonus" di merito. La 107 prevedeva, infatti, l'assegnazione
di queste risorse solo ai docenti di ruolo compiendo una
discriminazione nei confronti dei colleghi precari. Dal prossimo anno
non sarà più così: la ripartizione delle risorse finalizzate alla
valorizzazione professionale dei docenti avverrà sul numero dei posti
in organico indipendentemente dal fatto di essere precari o a tempo
indeterminato.
L'accordo chiuso tra il Miur e il sindacato prevede che i finanziamenti
siano ripartiti nella misura dell'80 per cento in proporzione al numero
di posti relativi alla dotazione organica del personale docente e per
il restante venti per cento sulla base di fattori di complessità degli
istituti e delle aree soggette a maggiore rischio educativo. "Il
contratto collettivo - spiega Francesco Sinopoli, segretario Flc Cgil -
già prevedeva questa estensione sui precari ma con i fondi del prossimo
anno; c'è stata un'importante anticipazione grazie a questo accordo con
il ministro. Per la prima volta si è portato in attuazione l'istituto
del confronto". Una mezza vittoria per la Gilda che spiega: "È solo -
dice Rino Di Meglio - il primo passo verso la cancellazione del
cosiddetto bonus merito che ha portato, nella maggior parte dei casi,
solo divisioni e conflitti nelle scuole". Una sconfitta per i 5Stelle
se guardiamo al loro programma che a pagina 46 prevedeva la
cancellazione del bonus criticandolo aspramente: "Occorre innanzitutto
chiarire come questo strumento non rappresenti affatto un meccanismo di
valutazione del merito, acquisendo, invece, il carattere di un vero e
proprio sistema di controllo del docente, il quale sarà sottoposto al
continuo ricattato dal dirigente, che potrà così stabilire se concedere
o meno un aumento stipendiale".
Ma sul tavolo di Bussetti c'è già un altro documento pronto a essere
firmato con i sindacati, quello sulla cancellazione della chiamata
diretta previsto sia nel programma dei 5Stelle che della Lega: "Manca
l'ufficialità ma l'accordo è chiuso. La chiamata per competenze è già
stata limitata dall'accordo sulla mobilità - spiega Sinopoli - ora si
tratterebbe di cancellare la chiamata diretta del preside tornando ad
un'attribuzione di punteggio, un parametro oggettivo". Un'accelerazione
per essere pronti già per agosto ad attuare l'intesa. L'ipotesi di un
decreto legge sulla questione è sfumata per lasciare posto ad una
sessione negoziale ad hoc ridando peso al confronto sindacale. In
questo modo tutti i docenti che da ambito dovranno essere ricollocati
su scuola, non dovranno più inviare il curriculum e attendere il
colloquio con il dirigente ma tornerà a valere il criterio del maggior
punteggio.
Un'ultima novità arriva dal neo presidente della VII Commissione del
Senato, Mario Pittoni (Lega) che ha presentato un disegno di legge
(numero 355) che prevede l'immissione in ruolo di diritto per i precari
che superano i 36 mesi di insegnamento, e in assenza di disponibilità
di posto, precedenza assoluta per gli incarichi di supplenza. "È una
svolta a 180 gradi rispetto all'interpretazione che ha dato il Partito
democratico alla direttiva europea in merito alla questione. Ho
studiato - spiega il senatore - la mia proposta in modo da evitare la
contrapposizione nella stessa categoria. Non si danneggia nessuno: chi
ha già fatto tre anni di insegnamento verrà inserito in una corsia
preferenziale. Avremmo avuto tempo fino al 2019 per intervenire ma noi
siamo già pronti a metter fine all'incubo di questi docenti". Le nuove
disposizioni se verranno approvate introdurranno delle novità solo per
i precari non compresi nelle graduatorie ad esaurimento che, al
compimento dei tre anni di servizio con supplenze annuali, matureranno
il diritto ad entrare in elenchi di "triennalisti".
Alex Corlazzoli - ilfattoquotidiano.it