fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir vertute e canoscenza”.
(Inferno XXVI vv.118-120)
“Seguir vertute e canoscenza” significa seguire una conoscenza
virtuosa, una conoscenza, sia pure eroica e coraggiosa, ma che si muova
comunque dentro un orizzonte di eticità, dentro un limite, che vuol
dire senso della misura, saggezza. Se così non fosse, se la conoscenza
si risolvesse in pura e semplice “curiositas “, allora sì, che si
correrebbe il rischio di fare “un folle volo”, un azzardo di volo, che
non può non spegnersi nel gorgo mortale dell’insuccesso, del non
ritorno.Nuccio Palumbo