Si è
svolto a Roma, nel Museo delle Civiltà, la celebrazione della seconda
Giornata Nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti
nel mondo. Fulcro della manifestazione è stata la premiazione dei
ragazzi e delle ragazze vincitori del concorso per le scuole “Vittime
civili di guerre incivili”, che è stato organizzato dall’Associazione
Nazionale Vittime Civili di Guerra in collaborazione con il Ministero
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
Le opere ritenute meritevoli da una commissione di esperti, 25 tele e 3
video, saranno esposte nel Museo delle Civiltà fino al 18 febbraio,
nella mostra “essere | | non essere. Vittime Civili di guerre
incivili”, a cura di Romina Guidelli. E tra queste opere ci sarà anche
il video realizzato da Gabriele Leone e Marco Bucchieri, due studenti
dell’Istituto tecnico Marconi-Mangano di Catania, diretto dal preside
Egidio Pagano, che è giunto terzo su oltre sessanta partecipanti in
questa sezione. Gabriele Leone e Marco Bucchieri hanno ritirato il
premio a Roma, riscuotendo grandi consensi dal pubblico composto da
rappresentanti delle istituzioni e della società civile, accompagnati
dalla professoressa Lucia Andreano, responsabile del progetto e dalla
professoressa Rossella Forbice.
Particolarmente coinvolgenti per i presenti sono stati, prima delle
premiazioni, gli interventi di testimoni delle guerre di ieri e di
oggi: Franco Leoni (testimone delle strage di Marzabotto), Aman
(giovane ragazzo afgano fuggito dal suo paese a causa del conflitto) e
Nicolas Marzolino (vittima civile di guerra, ferito nel 2013 a Novalesa
da un ordigno bellico inesploso).
Nel suo intervento, che ha catturato l’attenzione di tutti i presenti,
il Presidente Nazionale delll’ANVCG, il catanese Giuseppe Castronovo ha
voluto ricordare come «l’istituzione della Giornata Nazionale delle
vittime civili delle guerre e dei conflitti è stata fortemente
voluta dal nostro sodalizio per ricordare le vittime di tutte le
guerre di ieri e di oggi, che sono ormai per l’80% appartenenti alla
popolazione civile. Solo la diffusione di una vera cultura di pace e di
solidarietà può porre fine a questa carneficina quotidiana ed è questo
il messaggio che noi vittime civili di guerra vogliamo diffondere con
le iniziative organizzate per questa giornata, soprattutto tra le
generazioni più giovani che hanno risposto con entusiasmo al nostro
bando. Dobbiamo partire da loro per arrivare finalmente ad un mondo
senza più guerre».
Lucia Andreano
docente, addetto stampa Marconi