A pensar male di solito non si sbaglia mai. Perché è tutto fermo?Ecco gli indizi che mi fanno pensare che alla fine la regionalizzazione verrà attuata.
Primo indizio: il punto 20 del “contratto” del Governo recita così:
“Sotto il profilo del regionalismo, l’impegno sarà quello di porre come questione prioritaria nell’agenda di Governo l’attribuzione, per tutte le Regioni che motivatamente lo richiedano, di maggiore autonomia in attuazione dell’art. 116, terzo comma, della Costituzione, portandoanche a rapida conclusione le trattative tra Governo e Regioni attualmente aperte….
Il secondo indizio risale al 3 gennaio 2019 ed è la dichiarazione che ha rilasciato ad Alleghe (Belluno) all’Ansa il vice premieri Luigi di Maio:
"L'autonomia la stiamo facendo; ho preso l'impegno con i veneti e nei prossimi giorni abbiamo incontri importanti e risolutivi. Ma come ci siamo detti nel cronoprogramma - ha spiegato - per febbraio deve essere pronto il documento con cui il presidente del Consiglio dovrà discutere con i presidenti di Regione". Di Maio ha infine sottolineato che "non c'è nessuna volontà di disattendere il referendum e l'autonomia a questa regione come alla Lombardia e a tutte quelle che lo chiederanno. Però l'autonomia si deve dare in un'ottica di un'Italia che deve essere solidale".
Terzo indizio: Per il presidente del Veneto, Luca Zaia, "le parole del vicepremier Di Maio sono musica per le orecchie di noi veneti. E' una questione di coerenza, e Di Maio dimostra di essere coerente confermando l'impegno per l'autonomia e smentendo certi soloni che tentano di contrastarla".
Quarto indizio: il 7 aprile 2019 Matteo Salvini su Repubblica ha dichiarato:“Se qualcuno ha dubbi sulla regionalizzazione se li faccia passare perché c’è nel contratto di governo. Abbiamo lavorato come matti, i governatori hanno lavorato come ha lavorato il Ministero. È ora di fare e di mettere il primo mattone perché é un passaggio storico che fa bene a tutti e non solo a Veneto, Emilia Romagna e Lombardia ma a tutta Italia”.
Quinto indizio: come ho scritto ad inizio articolo… il Governo non ha fatto nulla in questo primo anno di legislatura per cambiare la scuola statale ed è in attesa… di cosa? Beh forse della regionalizzazione.
“Il Veneto e la Lombardia spingono per la trasformazione delle competenze concorrenti in competenze esclusive, con la richiesta di sostituire lo Stato con la Regione. Più morbida la richiesta dell’Emilia Romagna, che propone una più articolata integrazione tra lo Stato e la Regione“.
Questo, cari amici cinquestelle non è terrorismo mediatico!
Sto rispettando la cosiddetta regola delle 5 W che è la regola principale dello stile giornalistico anglosassone e le cinque W stanno per:
Who? [«Chi?»] = M5S + Lega (Governo italiano)
What? [«Che cosa?»] = Regionalizzazione
When? [«Quando?»] = entro il 2019
Where? [«Dove?»] = Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna
Why? [«Perché?]= Con la regionalizzazione della scuola, Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna stabiliranno in autonomia l’offerta formativa ed il trattamento economico degli insegnanti.
Il 17 maggio 2019 sciopera l'intero comparto scuola!
Non accadeva dalla rivoluzione industriale. Questo Governo è riuscito a riunire tutte le sigle sindacali del comparto scuola in difesa della scuola statale! Qualche domanda dovrebbero porsela! Lega e M5S volete lo scontro sociale?
La regionalizzazione è il pericolo imminente ed è la conseguenza di una crisi trasversale che è prima di tutto culturale ed etica nel nostro bellissimo Paese!
Bisogna avere la consapevolezza che le logiche de-responsabilizzanti non funzionano.
Per cambiare bisogna mettersi a lavorare con orgoglio e passione per un patto di metodo: poche cose, importanti, tutti insieme. A partire dai temi centrali da cui ricostruire fiducia e speranza nel popolo italiano partendo appunto dalla scuola pubblica statale!
NO ALLA REGIONALIZZAZIONE SENZA SE E
SENZA MA!
Se tre indizi fanno una prova, cinque ne certificano la
“regionalizzazione”!prof. Paolo Latella
Docente e giornalista Membro della segreteria nazionale e segretario Unicobas Scuola & Università Lombardia