La
posizione assunta dal presidente del consiglio Conte che sembra
depotenziare il devastante progetto di Autonomia differenziata, almeno
per quanto riguarda la scuola, deve essere presa per quella che è: un
altro sintomo delle gravissime contraddizioni in cui si dibatte il
governo gialloverde. Non si può in alcun modo abbassare la guardia - ha
dichiarato Luca Cangemi, della segreteria nazionale del PCI.
Nessun pericolo può considerarsi archiviato intanto perché la doppia
trattativa all’interno del governo e tra il governo e le regioni
Veneto, Lombardia e Emilia-Romagna continua a svilupparsi nella più
intollerabile opacità, senza chiarezza neanche sui testi di cui si
discute. Per quanto riguarda la scuola, ad esempio, se certo il tema
del carattere nazionale del reclutamento degli insegnanti è assai
rilevante, altri punti in discussione sono pure importanti (contratti
integrativi regionali, istruzione professionale, didattica, tanto per
citarne alcuni) e di essi nulla si sa.
Inoltre se la scuola rappresenta, anche simbolicamente, il bersaglio
centrale di chi vuole destrutturare lo stato nazionale, l’autonomia dei
ricchi non è meno inaccettabile in altri settori dalla sanità
all’ambiente. E inoltre è chiaro che l’azzeramento di ogni istanza
solidaristica nella redistribuzione delle risorse romperebbe nel
profondo l’unità nazionale con effetti a catena, in ogni ambito della
vita sociale. Così come una differenziazione contrattuale per territori
segnerebbe il ritorno in veste moderna delle gabbie salariali.
La battaglia è quindi ancora del tutto aperta e deve essere condotta
con un obiettivo chiaro: il ritiro di ogni ipotesi di autonomia
differenziata. Solo una posizione netta può fare leva sui contrasti che
emergono nel governo e più complessivamente nel quadro politico (non
possono essere dimenticate, neanche per un istante, le dirette e
gravissime responsabilità del PD sull’argomento).
Le contraddizioni che si manifestano sono anche il frutto di un inizio
di dibattito pubblico che rompe la clandestinità istituzionale, in cui
la questione dell’autonomia differenziata è stata tenuta: nel paese si
comincia ad avere una qualche idea del rischio mortale incombente.
È necessaria quindi mantenere alta la vigilanza e moltiplicare le
occasioni di informazione e mobilitazione, con l consapevolezza che si
tratta di una battaglia decisiva per il futuro dei lavoratori e delle
lavoratrici, dei cittadini e delle cittadine. - ha concluso Cangemi.
pcistruzione@libero.it