“Così tutto il mio amore, la mia vita, e le
mie forze abbiano in te solo il
principio, in te solo la fine. Dissipa le ombre dell’Anima
coi raggi splendenti così che la tua Luce sia la mia, e la mia Luce sia la tua”
Athanasius Kircher
principio, in te solo la fine. Dissipa le ombre dell’Anima
coi raggi splendenti così che la tua Luce sia la mia, e la mia Luce sia la tua”
Athanasius Kircher
La cannella di Ceylon, Cinnamonum verum J. Presl., sin. Cinnamonum zeylanicum Blume, è un albero sempreverde della famiglia delle Lauraceae, che è la stessa famiglia a cui appartiene il noto albero mediterraneo dell’Alloro. Molto simile alla cannella, da cui se ne differenzia per la maggiore altezza e le foglie un po’ diverse, è la cassia o Cinnamonum cassia (L.) Presl. – Lauraceae, da cui si ottiene una analoga corteccia aromatica, che però è meno pregiata e molto più ricca di cumarina, dagli effetti non sempre positivi sull’organismo. Pianta dalla storia millenaria, originaria dello Sri Lanka e dell’Asia, dove cresce nelle foreste pluviali tra i 300 e i 1000 m di altitudine. Albero conosciuto nel Mediterraneo sin dai tempi più remoti. Introdotta in coltivazione nel Madagascar, Malaysia e Antille.
Coltivata pure nello Sri Lanka, India, Brasile, Egitto e Cina. Della pianta si usa per lo più la corteccia prelevata da rami con un diametro di 2-2,5 cm. La corteccia essiccata è stata usata in vari modi sin dai tempi più remoti e persino dagli Egiziani nella pratica dell’imbalsamazione dei cadaveri. L’aroma della corteccia essiccata della cannella è aromatico, secco e pungente che ricorda quello dei chiodi o bottoni di garofano. Le foglie sono aromatiche e sono usate per farne degli infusi.
Albero sempreverde, che in coltivazione si taglia in basso a 30 cm circa d’altezza in modo da farlo accestire e mantenere ad un’altezza massima di 3 metri, mentre in natura riesce a raggiungere l’altezza di 15 metri.
È una pianta tropicale che ama molto l’umidità, che però cresce al meglio nei terreni ben drenati senza ristagno d’acqua, in quanto l’eccesso idrico nel suolo favorisce il marciume radicale.
È esigente in fatto di temperatura anche se dimostra una certa resistenza nel vivere per breve tempo ad una temperatura bassa.
La temperatura ideale di coltivazione è tra i 15 e i 30°C.
La cannella ama le posizioni soleggiate o a mezz’ombra.
In Sicilia la pianta si colloca nel suo limite di coltivazione in pieno campo.
Possiede foglie opposte, ovali allungate lunghe sino a 18-20 cm, larghe 5 cm, con nervature parallele che si curvano seguendo il margine fogliare dalla base all’apice.
I fiori sono bianchi riuniti in infiorescenze e leggermente profumati.
Il frutto è una drupa simile a quella dell’Alloro che contiene un seme privo dell’albume.
La riproduzione della pianta può essere per seme o per talea.
Quella per seme è preferita, ma il seme deve essere piantato subito dopo la raccolta, in quanto col tempo e dopo 40 giorni perde la sua germinabilità (seme recalcitrante o non ortodosso).
Si capitozza all’età di 2 anni e la potatura è limitata all’eliminazione dei rami secchi.
La corteccia ridotta in polvere o meno è molto usata nell’industria dei profumi ed entra nella composizione delle preparazioni alimentari, liquoristiche e farmaceutiche.
Per distillazione, previa macerazione per 7-15 gg della corteccia in acqua salata, si ricava un’essenza che ha un peso specifico maggiore di 1 e dunque in miscela con l’acqua si stratifica in basso.
La cannella, in forma di estratto acquoso, trova impiego come anticrittogamico ed insetticida in agricoltura biologica per contrastare diverse malattie delle piante e in particolare contro le cocciniglie.
Contiene aldeide cinnamica, eugenolo, cinnamono acetato, borneolo, acido cinnamico, cumarina, proteine, carboidrati, vitamine A, C, K, B3 e minerali.
Dalla letteratura e da numerosi studi e ricerche internazionali la cannella è riconosciuta come pianta medicinale attiva nel tratto respiratorio e urinario, utile nelle malattie cardiovascolari, risultando molto efficace nella sindrome metabolica caratterizzata da ipertensione, obesità, dislipidemia e iperglicemia.
Contrasta la malattia di Alzheimer ed è usata anche nel caso di febbre e vomito.
Ha un elevato potere antiossidante, cioè contrasta i radicali liberi e l’invecchiamento cellulare ed ha un indice ORAC tra i più elevati pari a 267536, 62 volte quello della mela.
La corteccia di cannella è attiva contro batteri, funghi e virus, contrastandoli in modo efficace.
Con la cannella si possono fare degli infusi da bere a scopo digestivo e salutare, mettendo un poco di corteccia in acqua e portando tutto per alcuni minuti all’ebollizione.
Molto conosciuta è la sua preparazione liquoristica, che si può approntare con le seguenti dosi e modalità:
10-25 g di Cannella (una stecca di cannella lunga 17 cm pesa circa 15 g).
400 ml di alcool a 95°
400 ml di acqua
350-400 g di zucchero.
Si pesta la cannella e si lascia in macerazione nell’alcool a 60°, più semplicemente con una miscela idroalcolica composta da 200 ml di alcool a 95° e 100 ml di acqua, per 7-10 gg.
Alla cannella possono aggiungersi o meno alcuni chiodi di garofano.
Trascorso tale periodo di macerazione della corteccia contusa in alcool, si filtra ottenendo l’estratto che poi si unisce alla restante parte di alcool, acqua e zucchero, quest’ultimo preventivamente disciolto a caldo nell’acqua rimanente (300 ml).
L’elisir svolge azioni terapeutiche sempre se assunto a dosi moderate.
Marcello Castroreale