La fotografia della scuola paritaria in Italia, riconosciuta per legge, ma ostacolata, di fatto, nell’offrire un servizio “pubblico”, facendo parte del sistema scolastico nazionale, è stata presentata il 4 dicembre in un Web pressing al quale hanno aderito 74 associazioni di docenti e genitori di scuole paritarie.
143 istituti scolastici paritari hanno chiuso. Quasi 28.000 studenti hanno perso la loro scuola. Per i disabili scegliere una scuola “paritaria” comporta costi inarrivabili.
La partecipazione e gli interventi dei politici hanno dato all’incontro una valenza di alta responsabilità e viva sensibilizzazione alla “cultura della parità” che stenta a decollare.
L’incontro in line, introdotto da Domenico Menarello, è stato moderato dal giornalista Giancarlo Loquenzi.
Sono intervenuti gli onorevoli: Maria Elena Boschi (Italia Viva), Piero Fassino (PD), Paola Frassinetti di Fratelli d'Italia con i saluti di Giorgia Meloni; Giancarlo Giorgetti (Lega); Stefano Fassina (LEU); Valentina Aprea, che ha portato i saluti di Maria Stella Gelmini di Forza Italia; Stefano Lepri (PD); Maurizio Lupi (Misto); Gianluca Rospi (Misto- ex 5 Stelle).
Le loro parole hanno esternato condivisione della causa delle scuole paritarie, riconoscimento della funzione pubblica che esse svolgono nella società, consapevolezza delle necessità d’interventi migliorativi e di sussidi adeguati per rispettare il diritto della libertà di scelta educativa da parte dei genitori e garantire a tutti, e anche ai disabili, il diritto all’istruzione.
In preparazione all’elaborazione della legge di stabilità (“Bilancio 2021”) in discussione alla Camera dei Deputati nei prossimi giorni, sono stati sollecitati da Suor Anna Monia Alfieri (ALTIS-Univ. Cattolica-USMI), il rispetto del patto educativo, del costo standard studenti, la detrazione delle rette; da Virginia Kaladich (FIDAE-Agorà) il concreto riconoscimento di servizio pubblico della scuola paritaria; i finanziamenti della scuola dell’infanzia, oggi limitato a 2,8 euro al giorno da Luigi Morgano (FISM-Agorà); e da Maria Rachele Ruiu (membro Fonags) che ha fatto sentire la voce dei genitori che pagano due volte il servizio scolastico con le tasse e le rette.
Nell’intervento conclusivo Padre Luigi Gaetani (USMI-CISM) ha sintetizzato le emergenze della scuola paritaria che oggi rischia il collasso, se non vengono rispettati quei principi di uguaglianza ed equità, ostacolati del monolite delle scuole statali e dalle scuole private elitarie riservate soltanto a chi ha la possibilità economica di sostenere il costo di rette elevate.
Occorre allargare l’orizzonte del dialogo e spezzare la coltre ideologica che fa da barriera all’esercizio delle liberta educativa sancita dalla Costituzione, sostenere il pluralismo e la qualità della scuola che istruire e forma persone e cittadini.
Non bastano le buone intenzioni o le belle parole, occorrono i fatti concreti, l’inserimento di fondi necessari e raddoppiati nel Bilancio 2021 e dare concreta attuazione alla dimensione del servizio “pubblico” che le scuole paritarie svolgono in modo lodevole, così da non lasciare sulle spalle delle famiglie l’intero sforzo economico per l’educazione dei loro figli.
Giuseppe Adernò
143 istituti scolastici paritari hanno chiuso. Quasi 28.000 studenti hanno perso la loro scuola. Per i disabili scegliere una scuola “paritaria” comporta costi inarrivabili.
La partecipazione e gli interventi dei politici hanno dato all’incontro una valenza di alta responsabilità e viva sensibilizzazione alla “cultura della parità” che stenta a decollare.
L’incontro in line, introdotto da Domenico Menarello, è stato moderato dal giornalista Giancarlo Loquenzi.
Sono intervenuti gli onorevoli: Maria Elena Boschi (Italia Viva), Piero Fassino (PD), Paola Frassinetti di Fratelli d'Italia con i saluti di Giorgia Meloni; Giancarlo Giorgetti (Lega); Stefano Fassina (LEU); Valentina Aprea, che ha portato i saluti di Maria Stella Gelmini di Forza Italia; Stefano Lepri (PD); Maurizio Lupi (Misto); Gianluca Rospi (Misto- ex 5 Stelle).
Le loro parole hanno esternato condivisione della causa delle scuole paritarie, riconoscimento della funzione pubblica che esse svolgono nella società, consapevolezza delle necessità d’interventi migliorativi e di sussidi adeguati per rispettare il diritto della libertà di scelta educativa da parte dei genitori e garantire a tutti, e anche ai disabili, il diritto all’istruzione.
In preparazione all’elaborazione della legge di stabilità (“Bilancio 2021”) in discussione alla Camera dei Deputati nei prossimi giorni, sono stati sollecitati da Suor Anna Monia Alfieri (ALTIS-Univ. Cattolica-USMI), il rispetto del patto educativo, del costo standard studenti, la detrazione delle rette; da Virginia Kaladich (FIDAE-Agorà) il concreto riconoscimento di servizio pubblico della scuola paritaria; i finanziamenti della scuola dell’infanzia, oggi limitato a 2,8 euro al giorno da Luigi Morgano (FISM-Agorà); e da Maria Rachele Ruiu (membro Fonags) che ha fatto sentire la voce dei genitori che pagano due volte il servizio scolastico con le tasse e le rette.
Nell’intervento conclusivo Padre Luigi Gaetani (USMI-CISM) ha sintetizzato le emergenze della scuola paritaria che oggi rischia il collasso, se non vengono rispettati quei principi di uguaglianza ed equità, ostacolati del monolite delle scuole statali e dalle scuole private elitarie riservate soltanto a chi ha la possibilità economica di sostenere il costo di rette elevate.
Occorre allargare l’orizzonte del dialogo e spezzare la coltre ideologica che fa da barriera all’esercizio delle liberta educativa sancita dalla Costituzione, sostenere il pluralismo e la qualità della scuola che istruire e forma persone e cittadini.
Non bastano le buone intenzioni o le belle parole, occorrono i fatti concreti, l’inserimento di fondi necessari e raddoppiati nel Bilancio 2021 e dare concreta attuazione alla dimensione del servizio “pubblico” che le scuole paritarie svolgono in modo lodevole, così da non lasciare sulle spalle delle famiglie l’intero sforzo economico per l’educazione dei loro figli.
Giuseppe Adernò