CATANIA – Un
passo dopo l’altro… il progetto
Pnrr Divari Territoriali ha raggiunto il palco del
Plesso
Castaldi dell’I.C “F.
De Roberto” di Catania, sul quale l’8 marzo si sono
esibiti
ragazzi e ragazze lievi e tremanti. Una data simbolica coincidente con
la “Festa internazionale
della donna”
una buona occasione per ricordare che ci vorranno almeno cento anni per
colmare
il divario uomo donna, come evidenziato dal “Word
Ecomic Forum” (Forum Economico Mondiale).
Questo
primo momento di visibilità si
è aperto con una performance di teatro-danza in cui si vedevano un
gruppo di
ragazze muoversi a tempo su una bella selezione di brani musicali ai
quali si
alternavano testi poetici e spunti di riflessione sul cammino,
sull’andare
avanti, sul cercare una direzione e un senso nel viaggio, metafora del
percorso
di crescita di ognuno di noi.
Le
attività artistiche, teatrali e musicali, fino ad oggi
messe in campo da esperti e tutor per la comunità dell’I.C. “F. De
Roberto”,
hanno occupato uno spazio preciso, dando la possibilità a tutti i
partecipanti
di essere protagonisti di splendide e varie esibizioni in cui hanno
trovato
posto anche le arti pittoriche attraverso la realizzazione in scena di
un
arcobaleno e una bella mostra allestita nelle sale adiacenti il teatro.
Si è
attraversato il mondo in un viaggio ritmico e sonoro tra le culture e i
colori
di altri popoli in cerca di pace e confronto.
“Imparare
a camminare sulle proprie gambe è un’importante fase evolutiva, il
cadere e il
rialzarsi con coraggio rappresentano uno snodo essenziale verso la
crescita.
Nel proprio progetto di vita bisogna mettere in conto la caduta, ma
soprattutto
quanto ci perdoniamo e ci vien perdonato l’errore. L’apprendimento è
fatto di
errori e di aggiustamenti”, queste sono alcune delle parole
pronunciate dalla Dirigente
Scolastica Prof.ssa Cinzia Giuffrida nel
presentare e
descrivere al pubblico, intervenuto numeroso, l’idea che anima il
progetto e
che ha preso forma in questa esibizione conclusiva.
In
Giappone, quando un oggetto in ceramica (soprattutto un
vaso) si rompe, lo si ripara con l’oro, poiché si è convinti che un “vaso
rotto possa divenire ancora più bello di
quanto già non lo fosse in origine”. Tale tecnica di
riparazione prende il nome di Kintsugi (letteralmente,
“riparare con l’oro”), e consiste nell’incollare i frammenti
dell’oggetto rotto
con pasta a base di polvere d’oro che attraversa l’opera ricomposta. Il
risultato è strabiliante: il manufatto è striato d’oro, percorso da
linee che
lo rendono nuovo, diverso, bellissimo. La casualità determinata dalla
rottura,
rende gli oggetti diversi da com’erano all’inizio, tutti differenti fra
loro e dunque
unici, oltre che pregevoli per via del metallo prezioso che li decora.
Il
risultato è strabiliante anche per
questi ragazzi scelti per vari motivi: una frequenza poco regolare,
qualche
voto da recuperare, il riconoscimento di grandi potenzialità da
sviluppare,
delle emozioni da imparare a gestire, delle performance Invalsi da
risollevare.
Piccole rotture che con la pasta dorata dell’arte si incollano e ci
ricordano
che i ragazzi non sono vasi da riempire di nozioni, ma sensibili
creature in
evoluzione, in continuo cambiamento, che possono avanzare passo dopo
passo nel
loro progetto di vita, ma hanno bisogno d’essere orientati e di
strumenti per
riconoscersi attori del loro cambiamento.
“L’ansia,
il senso di inadeguatezza, la bassa autostima sono sempre più spesso la
causa
delle difficoltà scolastiche, che impediscono il raggiungimento del
pieno
successo formativo”. La Dirigente aggiunge queste parole a
corollario di un’accorata presentazione, non nascondendo la mole di
lavoro che
sta dietro un progetto molto complesso, che ha previsto anche la
realizzazione
di uscite didattiche, volte a valorizzare il grande patrimonio
artistico –
culturale del nostro territorio. Le visite didattiche guidate ai luoghi
agatini
ed alla mostra di Mirò hanno rappresentato occasioni formative uniche
per gli
alunni, per conoscere e preservare le radici delle nostre tradizioni.
Grande
successo hanno riscosso le attività sportive, volte anche a promuovere
il Fair
play, come stile di vita personale e professionale.
Sentitissimi
i ringraziamenti a tutti
i docenti coinvolti, insegnanti
Letizia Branciforti, Florinda
Casà, Giorgia
Cuscona, Mariangela
Gangi, Giuseppina
Infante, Silvia
Macaluso, Angelisa
Marroccia, Patrizia
Zappalà, ai membri del team Antonella
Maccarone, Agata
Platania ed Antonio
Quinciq, alle collaboratrici della Dirigente, prof.sse
Barbara Russo, Teresa Randisi e Gisella
Velarsi ed alla prof.ssa Ilenia Rigliaco,
che ha
sempre documentato con stile e dedizione, gli step principali di questo
sfidante percorso.
“In questi giorni – conclude la Dirigente – continuano i progetti di recupero delle competenze di base e di sensibilizzazione delle famiglie, attraverso incontri con esperti del settore. In particolare, i percorsi individuali necessitano di essere monitorati quotidianamente, attraverso la collaborazione preziosa di alunni, famiglie, docenti, uffici ed esperti. Quasi cento alunni ogni giorno si ritrovano a scuola per un tempo più lungo e già solo questo è un grande successo!”.
Intervista prof.ssa C. Giuffrida, Dirigente Scolastico I.C. "De Roberto" (youtube.com)
Da newsicilia.it del 09/03/2024