Ieri, presso la scuola media statale “Amari-Vinci” di Scordia si è tenuto un corso di aggiornamento su “Prevenzione Diagnosi e Cura nei casi di Trascuratezza, Maltrattamento ed Abuso” del bambino, organizzato dalla scuola media e dal Lions Club di Scordia-Palagonia-Militello Val Catania, in collaborazione con l’U.O.N.P.I. del distretto di Palagonia.
Ad introdurre la conferenza la dott.ssa M. Ragusa, Presidente del Lions Club; relatore la dott.ssa M.A. Strano, Responsabile U.O. di Neuropsichiatria dell’Età evolutiva A.S.L. 3 – Catania, Distretto di Gravina e Presidente di “
Quando si parla di Abuso sul bambino, si intendono tutte le forme di violenza che un bambino può subire:
· Maltrattamento Fisico: Il genitore o le persone che si prendono cura del minore eseguono, o permettono che si eseguano, o mettono il minore, in condizione di subire lesioni fisiche. In esso si distinguono Segnali comportamentali (paura immotivata dell’adulto,sguardo spesso attento e allarmato,scoppi di ira improvvisa,sbalzi di umore incongrui,rifiuto del contatto fisico o aggressività,in età scolare depresso o iperattivo) e Segnali Emotivi (attenzione labile e incostante, difficoltà ad ascoltare ed eseguire le indicazioni degli adulti non rappresentano un modello di riferimento, scarsa iniziativa, disistima e immagine di se distorta, falsa percezione di se come “Forte”, difficoltà di relazione). La caratteristica specifica del bambino maltrattato, è il rapporto problematico con la fisicità e il contatto corporeo. Egli ha sperimentato che la relazione passa attraverso il contatto fisico violento, e quindi, tende a ripetere i comportamenti aggressivi e rimanere nel ruolo di vittima. Ha bisogno di essere rassicurato e contenuto, ma evitando quanto più possibile il contatto corporeo, cercando di non trasmettere una sensazione di timore nei suoi confronti o, di lasciarlo solo o, punirlo con allontanamento.
· Maltrattamento Psicologico: Il bambino viene svalutato,umiliato,in modo continuato nel tempo, con frasi e/o comportamenti. Questa esperienza mette a grave rischio l’integrità del bambino sia sul piano corporeo che cognitivo, infatti autostima, percezione degli altri e del mondo, relazioni con i coetanei, vengono danneggiati. Si determina una spirale senza fine di progressiva disistima e di sfiducia, che a volte viene ulteriormente aggravata anche da persone esterne al nucleo familiare. In esso si distinguono Segnali comportamentali (atteggiamento da Vittima o da Persecutore, ritiro dalle relazioni sociali, scarsa tendenza all’attività, continua svalutazione di sé e delle proprie capacità, a volte comportamenti antisociali) e Segnali Emotivi (Stato d’ansia continuo, deficit dell’autostima e della fiducia negli altri, percezione del mondo come “minacciosa”, tristezza, inibizione, assenza di “slancio vitale”). Caratteristiche psicologiche: Il bambino può reagire con due stili comportamentali Passivo: rinuncia all’autoaffermazione e si adegua alla cattiva opinione che gli altri hanno di lui, Reattivo: si oppone all’etichetta cercando di imporsi, non sempre in modo adeguato, come leader.
Per stabilire con questi bambini una relazione adeguata bisogna porsi nella condizione dell’Osservazione partecipe, e dell’ascolto emotivo, per farlo sentire riconosciuto come individuo unico, con sue potenzialità e capacità e consentirgli di esprimere la sua rabbia e canalizzarla, in modo da evitare che la esprima in modo distorto.
Nella patologia delle cure si distinguono forme di:
• INCURIA: Cure carenti rispetto ai bisogni fisici e psicologici dell’età
• DISCURIA: Cure distorte e inadeguate rispetto all’età
• IPERCURA: Cura eccessiva per lo stato fisico del bambino (Medical shopping, Chemical abuse, Sidrome di Münchausen per procura.
L’Abuso Sessuale, nelle due forme intrafamiliare ed extrafamiliare, è rappresentato dal coinvolgimento di soggetti immaturi e dipendenti in attività sessuali, con assenza di consapevolezza e libertà di scelta, agito da familiari, conoscenti, estranei.
Dati segnalazioni, e successiva “presa in carico” svolta dal Gruppo “
Numero minori : 668
• 98 Sottoposti ad abuso
• 40 Maschi
• 58 Femmine
• 4 -13 Età prevalente, con punte di 2-16
• 60 % ha sviluppato psicopatologia.
• 31 casi Padre
• 10 casi Madre
• 18 casi Padre/Madre
• 3 casi Convivente/Madre
• 9 casi Esterno al nucleo familiare
• Si è riscontrato che nel 10% l’abusante è un minore.
• 668 minori/anno 2003
• 15 % Abuso (98 casi)
• 40.5 % Maltrattamento (271 casi)
• 55 % Trascuratezza grave (369 casi)
• Nel 15-20 % dei casi segnalati per T si è poi riscontrato M
• Media minori sottoposti ad abuso : 1.5/1000
• Nell’anno 2004 aumento segnalazioni del 10%, di questo il 3% riguarda l’Abuso.
• Ricerca ASPER,1992 : 2/1000 minori subiscono abusi, di questi il 7% femmine e il 3% maschi.
• Il 24% delle bambine e il 22% dei maschi sotto i 6 anni
• Ricerca CISMAI, 2000 : svolta su 43 centri e 702 casi riporta 4/1000 minori vittima di abuso
• 48.1 % libidine
• 28.8 % atti penetrativi
• 14.9 % prostituzione, pedofilia, pornografia.
Ostacoli alla Rivelazione:
• La minaccia di morte, per se o per i familiari è la più ricorrente, fra quelle che i bambini riferiscono, come deterrente da parte dell’adulto abusante nei loro confronti.
• Relazione con l’abusante, più è stretta più improbabile il racconto
• Gravità degli atti
• Frequenza degli atti
• Autopercezione di incapacità a comunicare e farsi ascoltare e credere
• Vergogna di Se in quanto abusati e in quanto testimoni di un racconto sulle “parti proibite” .
Conseguenze psicopatologiche:
• Ansia, Depressione, tentativi di suicidio,determinati dal sentimento di impotenza, dall’aggressione familiare, dallo stato di allerta continuo che il bambino mette in atto.
• Devianza sociale : utilizzo in età adulta di alcool, droghe
• Comportamenti sessuali compulsivi, atteggiamenti fortemente sessualizzati nei bambini
• Birging and Purging
• Ambivalenza nel desiderare di strutturare legami di attaccamento e sentirsi vulnerabili
• Autosvalutazione e tendenza al ruolo di vittima
• Stutturazione del senso di Colpa.
Conflitto del Terapeuta:
• Possono trascorrere mesi o anche anni prima che un minore riveli le violenze
• Il terapeuta è investito nella duplice veste, di chi “aiuta” nel percorso di elaborazione e di sopportazione della resilienza e, di chi deve avviare il bambino o l’adolescente al percorso giudiziario sapendo, che non potrà, in quella sede, stargli accanto.
Bias prevalenti :
• ritenere l’abuso un fenomeno raro
• abuso più probabile negli strati sociali più bassi e con minore probabilità agito sul sesso maschile
• madre non abusante o non collusa
• madre non sorgente di false accuse in caso di separazione
• la madre non può non aver visto
• incapacità ad accettare l’idea che un bambino si sottometta a degli atti sessuali per ricevere affetto, attenzione o regali
• visita medica solo nei casi gravi
Ricerca CISMAI su 15 servizi anni 1995/99 : su 1111 minori, falsi positivi = 7.65%
Condizioni che favoriscono il fenomeno:
• Temperamento del Bambino: un atteggiamento negativo di fondo, mancanza di calore e coinvolgimento da parte di chi si occupa del minore nei primi anni di vita, eccessiva permissività e tolleranza,modello genitoriale della gestione del potere.
• Madri: distaccata, a volte depressa, trasforma le sue ansie in azioni punitive nei confronti del figlio. In genere sono donne fragili, oberate da responsabilità, spesso sole ad occuparsi di tutte le esigenze familiari comprese quelle economiche. Madri che hanno subito violenza.
• Padri: o passivi ed egoisti (la sindrome del padre che dorme) o sadici e tirannici.
Caratteristiche del comportamento di VITTIMA le vittime sono minori che presentano:
• Ansia e insicurezza
• Timidezza, tranquillità
• Reazioni di difesa caratterizzate da chiusura in se stessi o pianto nei più piccoli
• Debolezza fisica in particolare nei maschi
• Incapacità nelle attività di gioco o sportive spesso accompagnata dalla paura di farsi male
• Ruolo passivo
• Disistima con calo del rendimento scolastico in particolare alla scuola media.
L’atteggiamento della società verso i minori e quanto essa è disposta ad investire nel miglioramento della loro vita familiare e sociale, testimoniano del suo grado di civiltà.
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