Ci fosse stato De Mauro, ci fosse stato Morin, ecc. si poteva capire e si doveva anche ascoltare, ma qui ci sono persone che non hanno capito che questa è SCUOLA DELL'OBBLIGO e che la sua missione è un'altra, certo non quella di migliorare la produzione e rivitalizzare l'economia. Si parla di merito come una specie di eccellenza/competizione da premiare come se si fosse in azienda. Di borse di studio addirittura. Si tratta ripeto di scuola dell'obbligo, dove il buon rendimento - per quanto encomiabile - dovrebbe essere un valore condiviso e dato come normalità, non come obiettivo da raggiungere con premio annesso per emergere. Si afferma un principio di selezione che non è alla base di una scuola "più giusta". La selezione può avvenire solo dopo la scuola dell'obbligo,come nelle università e istituzioni simili, dove la frequenza è scelta consapevole dello studente, che dove assumersi la piena responsabilità del proprio percorso formativo, avendo avuto alle spalle chi lo ha indirizzato durante la scuola. .
E poi, con questa "pippa mentale" dei test hanno preso una svista. Non sono e non saranno mai strumenti di valutazione "oggettiva" ammesso che possa esistere una valutazione oggettiva. Non so se siete d'accordo... e poi mi chiedo: ma i due signori hanno mai messo piede in un'aula scolastica?
da LA REPUBBLICA di oggi : Angelo C.