Anita, la laurea della vita. "Rivincita dopo il terremoto"
L'Aquila. E' una dei quattro sopravvissuti della casa dello studente
crollata il 6 aprile 2009. E' la prima ad aver terminato il corso di
studi. "Questo risultato è anche per chi non c'è più"
di GIUSEPPE CAPORALE (La Repubblica, 13 agosto )
Anita, la laurea della vita "Rivincita dopo il terremoto" Ana Paola
Fulcheri di Morcone
L'AQUILA - La seconda vita di Ana Paola Fulcheri, Anita per gli amici,
è iniziata più di venti giorni fa: il 21 luglio. Il giorno della sua
laurea. Tra sorrisi, abbracci e fotografie. Ed è iniziata lì proprio
dove è finita la prima: all'Aquila. Lei, 24 anni, è una dei quattro
sopravvissuti al crollo della Casa dello Studente, il 6 aprile del
2009. Ancora oggi, nonostante abbia voltato pagina (e nonostante la
felicità per una laurea con il massimo dei voti e la consapevolezza di
essere la prima laureata dei superstiti del crollo della Casa dello
studente), appena prova a ricordare quel maledetto giorno, si commuove.
Piange. Riesce solo a raccontare di essere rimasta tre ore sospesa nel
vuoto. Ana Paola era sveglia e spaventata, mentre una parte di quel
palazzo crollava a terra (portandosi via otto suoi amici). Aggrappata a
ciò che rimaneva della sua stanza. Appena oltre la porta non c'era più
nulla. Nulla. "Non c'era più il corridoio...". Ricorda anche che non
furono i vigili del fuoco o la Protezione Civile a salvarla.
Riuscì viva da quelle macerie grazie a quattro suoi amici, anche loro
superstiti, e quasi tutti presenti il giorno dell'inizio della sua
nuova vita. Il 21 luglio anche tre di loro erano lì nell'aula magna
"provvisoria" dell'Università dell'Aquila, insieme alla mamma, alle
sorelle e ai nonni. Per applaudirla, darle coraggio e stringerla in un
abbraccio. In prima fila c'era anche il suo avvocato, Vania Della
Vigna, che l'assiste nella causa contro la Protezione Civile. Sì,
perché Ana Paola, dopo la tragedia, si è costituita parte civile contro
la Commissione nazionale Grandi Rischi (organo tecnico della Protezione
Civile) che - secondo l'accusa della procura dell'Aquila - sottovalutò
lo sciame sismico e rassicurò, invece di informare la popolazione sul
rischio che stava correndo.
"I miei amici sono morti perché la protezione civile disse che non
c'era pericolo, che era tutto normale..." racconta Ana con tono acceso.
Adesso che si è laureata, non sa se tornerà mai più all'Aquila. Non ci
ha mai più dormito da quella notte. "Mai...". "Non so dirlo se
tornerò... La sensazione che provo ogni volta è quella di un grande
dolore. È come se venissi al cimitero".
Non ha chiare le idee sul futuro "non lo vedo..." dice. "Il preside mi
consiglia di andare all'estero, sfruttando la conoscenza dello
spagnolo, ma non ho ancora deciso. È una scelta difficile".
Si è laureata in Scienze delle Investigazioni e il preside della sua
facoltà, Franco Sidoti, è entusiasta di lei.
"Ana Paola ha scritto una tesi splendida - racconta il preside - con
tante citazioni in spagnolo e in inglese, mostrando una conoscenza
storica, politica, professionale dell'argomento assolutamente
incredibile in una ventenne. Metterò tra i documenti la relazione che
il suo correlatore ha scritto per lei, in termini di apprezzamento
assolutamente fuori dal normale. Le tragedie o ti distruggono o ti
rafforzano: Anita è fortissima. Il suo prossimo appuntamento con il
destino è nel procedimento penale contro gli imputati per la tragedia
della Casa dello Studente, che inizierà in fase dibattimentale il 20
settembre 2011. Io ci sarò e spero che anche qualcun altro degli
iscritti al mio corso sia presente: è un appuntamento con la verità e
con la giustizia".
Ana Paola, nel frattempo, è tornata a vivere di nuovo. "Dopo due anni e
mezzo di patimenti, sofferenze e ripensamenti, ho capito che la vita mi
ha dato un'altra possibilità e devo coglierla. Anche per i miei amici
che non ci sono più". Anche per Michelone, il ragazzo morto tra le
macerie, che quella notte (durante lo sciame sismico) prima della
scossa fatale, lungo un corridoio, l'abbracciò e le disse: "non avere
paura...".
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