Il fatto.
Correva l’anno 1870. La chiesa
cattolica celebrava il Concilio Vaticano Primo: iniziato nel dicembre
del 1869, interrotto allo scoppio della guerra Franco-Prussiana,
sospeso il XX settembre in seguito alla presa di Roma e non più
radunato. I vescovi del mondo di allora ebbero però il tempo di
dichiarare ufficialmente l’infallibilità del papa (quando parla ex
cathedra in materia di fede e morale). Il Vaticano Primo fu
ufficialmente nel 1960 da papa Giovanni XXIII, (una formalità!),
prima dell'apertura del Concilio vaticano II.Nel 1970 correva il primo decennio dell’Italia unita sotto la monarchia Savoia. La prima capitale era stata Torino, la seconda era Firenze, ma per “ovvi” motivi tutti pensavano che Roma era destinata ad essere la capitale definitiva. Il re Vittorio Emanuele II propone a papa Pio IX un compromesso: la rinuncia pacifica alla sovranità su Roma e lo Stato Pontificio in cambio dell'indipendenza spirituale della Santa Sede. Ma il papa non ne vuol sapere.
All'alba del XX settembre l'artiglieria italiana comincia a colpire Porta San Giovanni, Porta San Lorenzo, Porta Pia e Porta Salaria, concentrandosi in particolare sul tratto di mura tra le ultime due porte. Alle 9.00 un tratto delle mura a destra della michelangiolesca Porta Pia crolla, e si apre una breccia. Alle 9.45 bersaglieri e fanti lanciano una carica e, al grido di "Savoia!", attraversano la breccia ed entrano in città. Pio IX condannò aspramente l'atto, con cui la Curia Romana vide sottrarsi il secolare dominio su Roma. Si ritirò in Vaticano, dichiarandosi "prigioniero" fino alla morte, e intimò ai cattolici - con il celebre decreto Non expedit - di non partecipare più da quel momento alla vita politica italiana. Il parlamento italiano, per cercare di risolvere la questione, promulgò nel 1871 la Legge delle Guarentigie, ma il Papa non accettò la soluzione unilaterale di riappacificazione proposta dal governo e non mutò il suo atteggiamento. Questa situazione, indicata come "Questione Romana", perdurò fino ai Patti Lateranensi del 1929. L’11 febbraio di quell’anno con i Patti Lateranensi, Chiesa e Stato Italiano si "riconciliano".
La riflessione.
Oggi dicendo “XX Settembre” il pensiero va al Ministero dell’Economia e Finanze (Tremonti!...) e alla Banca d’Italia.
Il Palazzo delle Finanze, in via XX Settembre a Roma, fu la prima grande opera della nuova Capitale, voluta dal Ministro Quintino Sella per manifestare la solidità e l'efficienza delle istituzioni dello Stato Italiano appena costituito; ne scaturì il più esteso ed imponente complesso immobiliare della capitale dopo il Palazzo del Quirinale, con un perimetro di circa un chilometro.
Via XX Settembre a Roma è per metonimia il MeF. Ma tante città italiane hanno nella toponomastica la ricorrenza della Breccia di Porta Pia: Genova, Trieste, Conegliano, Torino, Firenze e persino Catania… I genovesi familiarmente la chiamano “Via Venti”.
Mussolini nel 1930 abolì la festa del XX Settembre, sostituendola col quella dell’11 Febbraio in ricordo del Patti Lateranensi. Oggi anche questa festa è stata abolita. E molti si chiedono che senso hanno Concordati e Accordi dopo il Concilio Vaticano II.
Senza dare ragione agli anticlericali ad oltranza, mi piace pensare che le posizioni anti-concordatarie sono frutto di una lettura parziale e distorta dei documenti del Concilio Vaticano II. La Gaudium et Spes, al n.76, rifiuta ogni privilegio per la Chiesa, ma difende i Concordati intesi come patti di libertà e di collaborazione, tra uno Stato laico e il Vaticano.
Al vecchio prof dispiace solo che c’è stato bisogno di una impresa militare e di cannoni per lasciare il “potere temporale” da parte della Chiesa, quando bastava che ogni papa, ogni prete, ogni cristiano avesse seguito le parole del Maestro e dei vangeli.
• Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli!
• Se uno vuol essere il primo, sarà l'ultimo di tutti e il servo di tutti
• Guai a voi, o ricchi, perché avete già ricevuto la vostra consolazione!
• Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano. Perché là dov`è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore.
• Nessuno può servire a due padroni: o odierà l`uno e amerà l`altro, o preferirà l`uno e disprezzerà l`altro: non potete servire a Dio e le ricchezze.
• Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro?(…) Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena.
Nella microstoria soggettiva del vecchio prof , il XX Settembre è una data assai importante.
Ma è un ricordo privato e personale della mia vita. Non intendo condividerLo. Ah ah ah….
Giovanni Sicali
giovannisicali@gmail.com