Tra annunci a
mezzo stampa e incontri con i sindacati (in verità finora uno solo, un
altro è previsto per questa settimana), il ministro dell'istruzione,
Francesco Profumo, ha nei fatti riscritto la direttiva sulle priorità
dell'azione amministrativa per il 2012 fissate dal suo predecessore,
Mariastella Gelmini. Anche se l'atto non è stato cassato, è stato però
scalzato dalle indicazioni che Profumo sta dando in queste settimane
alle strutture. Su alcuni fronti, c'è certamente continuità. É il caso
del recupero degli scatti di anzianità per il personale della scuola:
c'è un ammanco di circa 100 milioni di euro per coprire gli scatti del
2012. Il ministero dell'economia ha riscontrato che a causa delle
maggiori supplenze per il sostegno non sono stati raggiunti tutti i
risparmi di spesa previsti dal decreto legge 112/2008. Ministero
dell'istruzione e Tesoro stanno ora provando a rimediare per garantire
il pagamento integrale degli aumenti a tutti. Intanto viale Trastevere
ha scucito il via libera dell'Economia per l'aumento del 54% rispetto
al 2011 (da 130 a 200 milioni) dei fondi per il funzionamento delle
scuole.
Nel vertice con le sigle
sindacali della scorsa settimana, si è discusso anche di trasparenza
dei dati, di mobilità del personale Ata, del capitolo scuola nel piano
per il Sud e soprattutto del nuovo concorso per insegnanti che Profumo
ha annunciato nei giorni scorsi. Il ministro aveva parlato di 12.500
nuovi assunti, poi si è corretto: riguardano solo gli assunti
attraverso il concorso. Ma le stime si basano su dati vecchi circa i
pensionamenti attesi per il 2012, prima che entrassero in vigore le
norme della riforma Fornero (si veda l'altro articolo in pagina). I
dati sull'esatto flusso di uscita si avranno solo a fine febbraio,
intanto però c'è da definire il nuovo sistema del reclutamento per il
quale Profumo può utilizzare una delega aperta. É stata costituita una
commissione ad hoc per rivedere il dossier preparato dalla Gelmini:
quello che è certo è che il nuovo ministro spinge per avere nuovi
criteri di selezione da subito, sin dal 2012, che valorizzi anche il
saper fare in classe dei candidati. «Abbiamo più di 200mila persone in
graduatoria. Dall'altra dobbiamo dare un segnale ai giovani. Bisogna
pensare a due canali per assumere», ha detto Profumo, «il 10 gennaio
andrò a discuterne in commissione alla Camera, l'11 al Senato. Una
volta capito il turn over, una volta elaborati i numeri, potremmo
dividerli in modo percentuale su uno e sull'altro canale». Affermazioni
che confermano l'intenzione del ministro di modificare la percentuale
con cui oggi si assumeva: per metà dal concorso e per metà dalle
graduatorie. Il che risponderebbe all'esigenza di fare più spazio ai
nuovi docenti.
Ci sono nel frattempo i Tfa, i tirocini formativi attivi da avviare: il
ministero non ne vuole autorizzare 23 mila come chiesto da Comunione e
liberazione ma molti meno, per rispettare il fabbisogno reale ed
evitare che ci siano nuovi precari.
C'è poi il piano per il Sud, certamente un'innovazione rispetto al
precedente ministro. Ma anche in questo caso si attendono dettagli sul
come verranno ripartiti i 900 milioni di euro destinati alla scuola
delle regioni meridionali. Positive le prime reazioni dei sindacati,
Cgil, Cisl e Uil scuola. Tutti però invocano grande cautela.
(da ItaliaOggi di Alessandra Ricciardi)
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