Il 14 dicembre scorso
è stato pubblicato il parere del Consiglio Nazionale della Pubblica
Istruzione sullo schema di Regolamento del liceo sportivo. Un altro
passo è stato mosso verso la costituzione del liceo sportivo, la vera
innovazione, insieme al liceo coreutico, negli indirizzi liceali.
Il parere è favorevole, con numerose e fondate osservazioni, ma
purtroppo non affronta la perplessità fondamentale che gli operatori
delle scienze motorie hanno più volte manifestato: qual è l’identità di
tale liceo?
E’ forse quella di un corso che prepara a superare la selezione per
l’accesso agli Istituti universitari di scienze motorie? O è quella di
un istituto che gli sportivi di elite possono frequentare, godendo di
agevolazioni nell’attività sportiva?
La risposta non può non riferirsi all’offerta formativa storica e al
quadro europeo, ma la prima è stata liquidata dalla relazione
illustrativa dello schema di regolamento, con l’osservazione che finora
i cosiddetti “indirizzi sportivi” nella scuola secondaria di secondo
grado sono stati oggetto di sperimentazioni impiantate in percorsi
ordinamentali tra loro molto diversi – da quelli liceali agli indirizzi
dell’istruzione tecnica e professionale – con “progetti frammentari e
per lo più autoreferenziali”, producendo spesso “interferenze con altri
insegnamenti, ponendo talora i docenti nella condizione di svolgere
ruoli non propri”. In effetti, il problema vero è che in Italia
l’offerta formativa storica ovvero le sperimentazioni sinora condotte
sono oscillate fra le due identità, con licei alpini per sciatori di
vertice, mentre nel resto d’Italia gli istituti si sono articolati su
diverse dimensioni (con la presenza anche di tecnici e professionali),
accomunate dal riferimento alla cultura sportiva.
Le esperienze europee, poi, non sono state prese in considerazione.
Eppure in Spagna, dove esiste una tradizione consolidata
dell’insegnamento sportivo a livello secondario, è stata scelta una
formula a due livelli (Tecnico Sportivo e Tecnico Sportivo Superiore),
che soddisfa entrambe le esigenze, grazie ad un sistema di validazione
dei risultati sportivi di vertice, e provvede alla formazione dei
quadri tecnici delle federazioni degli sport più diffusi in ambito
scolastico. Gli istituti sportivi spagnoli fanno parte degli
insegnamenti speciali (un segmento della secondaria con indirizzi
dedicati anche a musica, danza e arte). E’
previsto un istituto per ogni singolo livello per ciascuna provincia.
Per es. in Andalusia sono attivi a Granada l’IES (Istituto di Educazione
Secondaria) Hermenegildo Lanz per il primo livello, mentre Iundenia
(centro di formazione di tecnici sportivi per calcio, calcetto, sci e
pallacanestro) per il secondo livello. Analogamente a Santa Cruz di
Tenerife esiste un Instituto de Educación Secundaria (IES) e un Centro
de Formación Específica (per Tecnico Sportivo Superiore di calcio).
Lo schema di regolamento è stato redatto da una commissione, della
quale non si conosce la composizione, e che, soprattutto, non si è
potuta avvalere del contributo delle associazioni di categoria, né di
un dibattito aperto su una piattaforma Indire-Ansas, come per tutti gli
altri Nuovi Licei. E’ stato un bene?
Ne è risultato un liceo sportivo, che non riesce nemmeno a raccordarsi
decorosamente con le altre aree liceali, come osserva il parere del
Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione. Il profilo in uscita del
liceale sportivo è fuori asse rispetto a quello degli altri licei.
Eppure, per ricondurlo in sintonia, basterebbe orientarlo ad un
“cittadino che sappia unire la cultura umanistica con quella
scientifica, con particolare riferimento allo sport, come fenomeno
interculturale, trasversale e altamente significativo di ogni società”.
E’ importante a chi vengano affidati gli insegnamenti. Volendo
conservare l’impianto dello schema attuale di Regolamento, al fine di
trasmettere quel patrimonio di passione e di competenze
tecnico-scientifiche, che tale indirizzo liceale dovrebbe valorizzare,
gli insegnamenti obbligatori di nuova costituzione “Diritto ed economia
dello sport” e “Discipline sportive” potrebbero essere affidati a
docenti abilitati, rispettivamente, per l’A019 e l’A029, i quali siano
anche esperti e tecnici degli specifici sport.
In conclusione, auspico che si apra un dibattito, fondato sul confronto
tecnico di idee scientifiche, nel rispetto delle tradizioni nazionali
ed europee, ma soprattutto della qualità e dell’efficacia del sistema
dell’istruzione.
Gennaro
Palmisciano
gennaro.palmisciano@istruzione.it