Assolti con formula piena, perché il fatto non sussiste, 10 operatori scolastici del Comprensivo "Padre Gabriele Maria Allegra" di Valverde, accusati di falso ideologico e truffa: la direttrice dei servizi generali ed amministrativi, Rita Russo, gli assistenti amministrativi Nicola Alfio Bertolo, Luisa Carcò, Concetta Giuliano, Angela Napoli, Agata Ponti, i collaboratori scolastici Giuseppe Fusari, Maria Grazia Lizzio, Carmelo Mannino e Carmelo Tosto. La vicenda ha avuto inizio nel dicembre del 2004, in seguito a un esposto denuncia alla Procura da parte di un assistente amministrativo della stessa scuola, Carlo Manfredini, rappresentante sindacale aziendale della Cgil scuola, per segnalare che nella sede amministrativa dirigenti, impiegati e collaboratori si sarebbero più volte allontanati dalla scuola, annotando un orario di rientro anticipato rispetto a quello reale, all'evidente scopo di vedersi contabilizzare più ore lavorative rispetto a quelle realmente prestate.
Inoltre si sarebbero allontanati dal posto di lavoro prima dell'orario di uscita, omettendo di annotarlo. Tutto questo con la "benedizione" del preside.
Sicchè la Procura ha immediatamente disposto un'accurata indagine conoscitiva partendo da controlli e pedinamenti quotidiani ad opera degli uomini della Guardia di Finanza per arrivare al sequestro di tutti gli atti relativi al controllo delle presenze e delle assenze del personale Ata.
Il 20 settembre del 2006, la "tegola" del rinvio a giudizio per il reato di omissioni in atti di ufficio, di falso ideologico e truffa a carico del dirigente scolastico Salvatore Patti, del direttore dei servizi generali e amministrativi, di sette assistenti amministrativi e di quattro collaboratori scolastici.
Il 30 settembre del 2008 è stata disposta l'archiviazione del procedimento penale per il dirigente Salvatore Patti e per due assistenti amministrativi, Laura Distefano e Rosa Maria Bella, in quanto la magistratura non ha trovato fatti criminosi da addebitare loro. Ci sono voluti altri 5 anni perché anche gli altri 10 imputati venissero assolti con formula piena «perché il fatto non sussiste» rivelandosi così tutte le accuse infondate.
Carmelo Di Mauro
Lasicilia.it (pag. 37)
01/12/2013
L'ex dirigente coinvolto «Una liberazione per tutti»
Salvatore Patti ha lasciato due anni fa l'incarico di dirigente del comprensivo "Allegra" dopo ben sedici anni di servizio, "con il peso nel cuore" per quanto accaduto. Prima docente, e poi, per quasi 30 anni, dirigente, è stato al centro delle numerose iniziative che hanno portato ad accostare il nome del beato Padre Allegra alla scuola valverdese; oltre che promotore di iniziative didattiche e culturali di ampio respiro e mentore di intere generazioni di giovani che lo hanno avuto, in alcuni casi anche per dieci anni.
«Dopo lo stordimento dovuto alla risonanza mediatica, mi sono messo alla ricerca dei documenti che avrebbero dimostrato la nostra innocenza», si sfoga l'ex dirigente.
«I primi risultati si sono avuti quando la magistratura ha disposto l'archiviazione del procedimento penale a mio carico e di due assistenti. Ma per me la partita non era chiusa: ho seguito con trepidazione il lungo processo e... finalmente la sentenza di assoluzione per tutti. Provato: nessun allontanamento dalla scuola per motivi personali ma solo per mansioni di servizio. Un grande respiro di sollievo».
Da rilevare come la macchina giudiziaria sia stata messa in azione da un assistente amministrativo che il giudice, come si evince dalla motivazione, ha ritenuto "inattendibile". «Ci siamo chiusi nel silenzio, pur sapendo della nostra estraneità agli addebiti - dice Patti-. Ora che abbiamo riacquistato serenità posso affermare ad alta voce che la scuola di Valverde ha avuto e continua ad avere dei dipendenti fortemente motivati al lavoro e aver compiuto sino in fondo il proprio dovere».
Carmelo Di Mauro
Lasicilia.it (pag. 37)
01/12/2013