I testi dei DDL lo sappiamo li scrivono gli alti papaveri del MEF e della Funzione Pubblica e molto probabilmente il duo Renzi-Madia, al momento, forse manco sanno dell’esistenza di questo comma killer all’art.10. Ma perché gli squali e i burosauri hanno piantato questa pugnalata ferragostana ai presidi in vacanza, forse sperando che nessuno andasse a leggere i testi legislativi nascosti fra gli anfratti dei siti web della Camera e del Senato?
Ebbene stiano attenti gli 8.000 presidi che questa volta non si scherza perché si sta trattando della vita o morte professionale di una intera categoria che, dopo aver vinto nel 2000 la storica battaglia per l’autonomia e la dirigenza, non è più riuscita da allora a far coniugare la dirigenza con i requisiti e le prerogative che essa comporta.
E’ meglio ora usare un linguaggio brutale e chiaro per evitare questa volta che i soliti cialtroni, che si annidano anche al nostro interno, possano narcotizzare la categoria sviandola su sentieri ideologici e su false piste, usando i soliti argomenti dello spauracchio della valutazione per farci rinunciare, in cambio di un piatto di lenticchie, a quelli che sono i nostri diritti che vanno conquistati. I cialtroni sono e saranno tutti quelli che tenteranno ancora una volta a distanza di 15 anni di convincerci di restare in un’area riservata, in un recinto sanitario immuni dal contagio con l’area 1 che era ed è la vera area dei dirigenti dello Stato; e tenteranno di convincerci a stare quieti in quella riserva che ora chiamano “ professional “ (allora si chiamava area V) magari assieme ai medici che, però, a differenza di noi, professional lo sono veramente.
Attenzione però che la partita prima che con la politica si gioca con i nostri colleghi dirigenti dell’area dei ministeriali che ci vedono come il fumo negli occhi e faranno di tutto per stroncarci e questa volta definitivamente. E siccome gli 8.000 presidi non sono informati e coscienti di quale sia la posta in gioco, questo tentativo potrebbe forse ancora una volta riuscire. Ecco che faremo una battaglia sino alla morte anche a costo di asprezze e di incomprensioni.
Già i burosauri del MEF e della F.P. sono incavolati perché hanno dovuto accettare il ruolo unico e l’abolizione della dirigenza di prima fascia, quella che gli consentiva il raddoppio dello stipendio rispetto ai dirigenti di 2 fascia, e accettare il tetto degli stipendi a 240 mila euro e il riassorbimento della retribuzione di posizione quota fissa all’interno dello stipendio tabellare; figuriamoci se sono disponibili a far entrare nel club esclusivo dei 2.800 dirigenti dello Stato anche gli 8.000 presidi, a risorse invariate. Ma su questi punti ci ritorneremo nelle prossime puntate.
Ora concentriamoci sul cartello sindacale delle 7 sorelle. Chi sono e a quali confederazioni fanno riferimento queste OO.SS. che presidiano la ridotta della dirigenza dello Stato? Dal sito dell’ARAN si può prelevare l’elenco
RAPPRESENTATIVITA' 2013-2015 * AREA 1 MINISTERIALI
AREA I - MINISTERI |
DELEGHE |
% |
CONF. |
CISL FP |
248 |
18,63% |
CISL |
UNADIS |
233 |
17,51% |
EX CIDA , EX CONFEDIR, ORA Co.Dir.P. (Confederazione Dirigenti della Repubblica) |
ANMI ASSOMED SIVEMP FPM |
193 |
14,50% |
COSMED |
DIRSTAT |
154 |
11,57% |
CONFEDIRSTAT |
UIL PA |
151 |
11,34% |
UIL |
FP CGIL |
119 |
8,94% |
CGIL |
CONFSAL UNSA |
110 |
8,26% |
CONFSAL |
Tutti i dirigenti ministeriali “ puri” dell’area 1 sono 2.824, e se si fossero inseriti nel 2000 anche i dirigenti scolastici si sarebbe raggiunto il valore di 13.829 dirigenti e i ministeriali “ puri” avrebbero rappresentato il 20% dell’area, con un evidente sovvertimento di tutta l’area. Si consideri anche che il tasso di sindacalizzazione dei ministeriali è del 66% mentre quello dei presidi è più alto, l’83%, e che la distribuzione delle deleghe tra i ministeriali sconta una maggiore politicizzazione ideologica verso i confederali.
I motivi dell’ostracismo dei ministeriali verso i presidi sono duplici: di carattere economico e di carattere ideologico.
Di carattere economico perché la riforma si farà a risorse invariate e questo comporterà riduzioni di privilegi e abolizione dei diritti acquisiti per una gigantesca redistribuzione di tutto e di tutti. Diffidate da quelli che predicano che i diritti acquisiti non si toccano perché questa è una vecchia favola del “ sindacalese politicamente corretto “ che ora va in soffitta definitivamente. Non esistono più diritti retributivi dei dirigenti acquisiti “ fraudolentemente “ nel passato a scapito dei dirigenti più deboli e tutta l’architettura retributiva andrà riscritta da zero per tutti i dirigenti dello stato. Se i futuri dirigenti dello Stato saranno solo i 2.824 allora il monte salario da redistribuire alimenterà solo loro altrimenti se i futuri dirigenti dello Stato saranno 10.824 includendo i presidi il monte salario attuale dovrà coprire una platea più ampia. Capite allora qual è la posta in gioco?
Ma questo non vi verrà detto per pudore e le ragioni del diniego saranno di natura diversa e cioè si dirà che i presidi non sono dirigenti gestionali bensì “ professional “. Allora prepariamoci a smontare mediaticamente questa bufala della dirigenza “ professional “ e facciamo valere ampiamente e a tutto tondo la verità e cioè che i presidi sono forse gli unici dirigenti gestionali dello Stato.
I motivi di bottega sindacale sono stati e sono un macigno e un impedimento all’unificazione dell’area; e visto che bisognava ammantare e giustificare il rifiuto si è creata la favola dell’area della conoscenza dirigenziale 5° dove recintare il presidi con le ridicole affermazioni che siccome i presidi sono dirigenti atipici non bisognava mischiarli con i dirigenti amministrativi.
Abbiamo cercato su internet per trovare una dichiarazione delle 7 sorelle in questi 14 anni a favore dell’area unica con i presidi e non l’abbiamo trovata. Abbiamo solo trovato comunicati di protesta contro ogni tentativo di riforma e di giustificazione e di mantenimento dello statu quo.
I presidi cercheranno di non lasciarsi sfuggire questa occasione e attendono di conoscere, se c’è o se ci sarà, una nuova posizione favorevole delle 7 sorelle. Ma è una pia attesa destinata ai sordi.
Ma cosa hanno prodotto le contrattazioni succedutesi in questi 14 anni sulle retribuzioni dei dirigenti di 2 fascia dei Ministeriali?
Ecco la tabella estratta dal conto consuntivo 2012 della Ragioneria Generale dello Stato:
Retribuzioni medie dei dirigenti di seconda fascia della PCM e dei Ministeri nel 2012 (migliaia di Euro)
Gli stipendi medi dei dirigenti scolastici inseriti attualmente nell’area 5 sono di 59.371 euro considerando che la forbice tra il massimo e il minimo in base alla posizione oscilla tra 65.160 e 51.853. In realtà la sperequazione è ancora più pronunciata se si va a fare il raffronto reale e comunque dalla tabella si vede con chiarezza che comunque i dirigenti scolastici sono in coda alla tabella
Allora finiamola di trincerarci dietro le superate parole d’ordine del vecchio burocratese perché non ha più senso parlare di “ diritti acquisiti “ e di “ risorse fresche “ o di “ recupero di tagli all’interno dell’area “ o di “ incapienza del FUN dell’area 5 “ e di vetusto armamentario dialettico che ha il solo obiettivo di mantenere invariato l’attuale ingiusto assetto penalizzante per i presidi.
Se il ruolo dirigenziale dello Stato sarà unico per legge si dia attuazione conseguente e si moralizzi il riparto della retribuzione accessoria di posizione e di risultato abbandonando i recinti delle vecchie 8 aree e costruendo un sistema snello e efficiente riducendo le attuali insopportabili forbici.
Salvatore Indelicato - Vice Pres. ASASI Associazione Scuole Sicilia
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