Il Comune di Milano
lancia le Cartoniadi che puntano a valorizzare l'impegno della
collettività verso un obbiettivo comune: quello di una più corretta
gestione dei rifiuti, si legge nel programma di presentazione. Un
progetto che coinvolge Nove Zone per un totale di 1.300.000 abitanti.
Un progetto di alto valore educativo e civile indirizzato alla
collettività tutta, cui si rivolge per un contributo al buon esito
dell’iniziativa, ma che poi destina, in modo discriminato, alle sole
scuole comunali e statali, della Zona vincitrice, un monte premi in
denaro per finanziamento di beni o servizi.
Le scuole paritarie sono state escluse dal progetto come denunciano le
Associazioni dei genitori: AGesc, Age, Faes, i gestori: Amism, Aninsei,
CdO Opere Educative, Comitato Politico Scolastico, Fidae, Filins, le
associazioni professionali dei docenti: Diesse e Uciim.
Dal 1948 questo Stato di diritto ci ha abituati all’impossibilità di
passare dal “riconoscimento” alla “garanzia” del diritto e cosi, l’Art.
3 della Costituzione:
“Tutti i cittadini hanno pari dignità
sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso,
di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni
personali e sociali”, appare più che mai lettera morta.
Gli allievi, figli di famiglie che volendo esercitare il diritto alla
libertà di scelta educativa hanno agito questa libertà indirizzandosi
verso la scuola pubblica paritaria, si vedono ancora una volta
dimenticati.
Eppure è proprio la nostra Repubblica che ha riconosciuto loro questo
diritto e l’Europa con le Risoluzioni del 1984 e del 2012 lo ha
espressamente richiesto.
La dichiarazione universale dei diritti dell’uomo rivendica la libertà
educativa sia per l’individuo sia per la famiglia, ed il Parlamento ha
approvato una legge (62/2000) che dovrebbe garantire la parità
scolastica ed il pari trattamento agli studenti che la frequentano.
Scelte che dimenticano quanto sopra sancito, sono poco lungimiranti e
contrarie a quanto il Comune di Milano, nella persona della figura
illuminata del suo Assessore all’Istruzione Cappelli, ha più volte
affermato: "tutti i bambini sono uguali ed è necessario impegnarsi per
realizzare un sistema scolastico integrato",riconoscendo pubblicamente
il servizio svolto nella nostra città dalle scuole paritarie a gestione
privata, non ultimo quello di aver contribuito a ridurre le liste
d’attesa delle scuole dell’infanzia comunali.
Anche i più scettici ormai hanno chiaro che il reale diritto leso è
quello della famiglia italiana a poter esercitare la propria libertà di
scelta educativa in un pluralismo educativo ove la scuola pubblica è
paritaria e statale, come ricorda a pag. 65 il documento La Buona
Scuola del governo Renzi.
Allora è indispensabile, urgente ricollocarsi in una posizione di
diritto e non colpire le famiglie per discriminare le scuole paritarie
non riconoscendone la funzione pubblica ed il loro pieno inserimento
nell'unico Sistema Nazionale di Istruzione, alimentando così il
pregiudizio.
Una Istituzione pubblica, al servizio della Res-Publica, non deve
compiere scelte contra legem e contro il diritto dei propri cittadini,
ma deve sempre considerarli uguali davanti alle proprie iniziative.
Fidae.it