"La valorizzazione
del sapere acquisito dall'individuo nell'arco di
tutta la vita presuppone l'apertura di nuovi modi di riconoscimento
delle competenze, al di là del diploma e della formazione
iniziale, anzitutto a livello nazionale e locale"(Libro Bianco '95).
Spazio comune europeo dell'apprendimento
La certificazione e il riconoscimento delle competenze sono stati
fin dagli anni '90 una preoccupazione costante della Comunità
Europea. Col suo impulso ha reso inarrestabile l'ascesa del tema
delle certificazioni e delle comparazioni tra le nazioni ai fini
della creazione di uno spazio comune dell'apprendimento e del mercato
del lavoro. Questo processo di avvicinamento dei sistemi di istruzione
e
formazione nazionali intende fornire nuove opportunità di
mobilità e di formazione, anche al di fuori del proprio paese d'origine
e anche al di là dei tempi tradizionalmente previsti, perchè lo spazio
comune comune d'apprendimento non puo' non essere quello
dell'apprendimento permanente. La Comunità Europea ne ha fatto un
obiettivo centrale delle sue politiche di sviluppo delle risorse
umane e un contenitore strategico per essere all'avanguardia come
società della conoscenza. (G. Allulli)
E' questo un tassello del disegno politico teso a rafforzare e
consolidare la cultura dell'interscambio e dell'interdipendenza dei
popoli europei e anche il senso di vicinanza reciproca e
l'adesione alla causa europea. "Una politica di ampio respiro
volta all'eliminazione degli ostacoli alla libera circolazione
delle persone e delle idee, alla riduzione delle disparità
regionali"(A. Simoncini).
I capisaldi di questa strategia che ha avuto la sua consacrazione in
Lisbona 2000 e nelle conseguenti scelte successive sono:
a) Spostamento
dell'attenzione dal processo di insegnamento a quello di
apprendimento;
b) Rafforzamento delle competenze chiave di
cittadinanza;
c) Focalizzazione sui risultati di apprendimento piuttosto
che sui percorsi formali di istruzione e formazione;
d) Possibilità di
validazione e riconoscimento delle competenze possedute a prescindere
dalle modalità con cui sono state ottenute;
e) Definizione di un
linguaggio e di livelli comuni che consentano il confronto delle
qualificazioni e dei titoli ottenuti nei diversi sistemi
nazionali;
f) Definizione di un modello e di strumenti comuni che
garantiscano il controllo e lo sviluppo continuo della qualità
dell'offerta formativa all'interno dei sistemi dei diversi paesi. ( G.
Allulli)
Le intenzioni di questa strategia nel campo dell 'istruzione e
formazione a buon diritto qualificano la politica comunitaria di
integrazione delle nazioni europee, ma forse sono impotenti a
controbilanciare i segni evidenti di cedimento registrati
nelle relazioni tra gli Stati Membri della Comunità a motivo
della crisi economica, che dura ormai da parecchi anni, e delle ondate
di immigrati che si riversano in Europa. Per fortuna almeno nel campo
dell'istruzione e della formazione è ancora viva la fiammella degli
ideali comunitari, anche se il processo di europeizzazione dei sistemi
nazionali di istruzione e la creazione di un comune spazio
dell'apprendimento si trova davanti a due seri ostacoli con cui si deve
misurare:
a) Accesso di tutti all'istruzione;
b) Combinazione e
accumulazione dei risultati di apprendimento comunque acquisiti.
Per la realizzazione di uno spazio comune europeo
dell'apprendimento è necessario che la valutazione, la certificazione e
il riconoscimento delle competenze siano condotti con criteri e
strumenti condivisi, considerata l'eterogeneità delle tradizioni dei
singoli paesi. La creazione di un quadro comune di riferimento e di un
linguaggio comune, operazione complessa anche se non risolutiva di
tutti i problemi legati alla comunicazione tra i sistemi formativi, ha
raggiunto i risultati più significativi con la Raccomandazione del
Parlamento Europeo e del Consiglio del 23/4/2008 sulla costituzione del
Quadro Europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente
(EQF) e con la Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio
del 18/6/2009 sull'istituzione di un sistema di crediti per
l'istruzione e la formazione professionale. (ECVET). Indicazioni e
prospettive confermate in Europa 2020, dove si parla di imprimere forte
slancio all'attuazione del Quadro Europeo delle Qualifiche, mediante la
creazione di quadri nazionali di qualifiche e il riconoscimento in
tutti i sistemi di istruzione delle competenze comunque acquisite
per la formazione e l'ingresso nel mercato del lavoro, lo sviluppo del
partneriato tra istruzione, formazione, mondo del lavoro.
Questo complesso e impegnativo progetto si fonda su tre
principi:a)reciproca fiducia tra i sistemi formativi-educativi dei
paesi membri della comunità europea; b)meccanismi di riconoscimento
interpretati nel modo più favorevole alle persone; c)attestazioni
rilasciabili in seguito ad un apprezzamento delle qualità personali,
delle attitudini e delle conoscenze del richiedente, anche senza
preventiva formazione.
EQF (European Qualifications Framework) ed ECVET (European Credit
System
for Vocational Education and Training)
Il quadro europeo delle qualifiche (EQF) e il sistema di crediti per
l'istruzione e la formazione professionale (ECVET)dovrebbero permettere
ai sistemi di istruzione e formazione (ai diversi livelli:
nazionali, regionali, settoriali)di relazionarsi, comunicare e
rafforzare
il riconoscimento dei livelli di qualificazione presenti nei diversi
paesi e favorire il trasferimento dei crediti da un sistema all'altro
(G. Di Francesco).
L'EQF è una struttura di otto livelli, correlati ai
risultati di apprendimento(declinati in conoscenze, abilità e
competenze), raggiungibili nell'arco della vita con corsi formali
, con esperienze formative informali e non formali. Sono livelli
progressivi che dovrebbero rendere possibile il posizionamento e il
confronto dei differenti esiti dell'apprendimento, da quello più basso
a
quello più elevato. L'EQF è in fin dei conti un dispositivo di
traduzione. E' una meta-struttura rispetto alla quale, su base
volontaria, gli stati comunitari sono chiamati a rileggere i propri
sistemi di istruzione e formazione in modo tale che ci sia un
collegamento tra i singoli sistemi nazionali di riferimento per i
titoli e le qualifiche e il quadro europeo EQF. La sua rilevanza è
costituita dal fatto di definire in modo univoco i risultati di
apprendimento *1); di porre al centro dell'apprendimento le competenze
e
di valorizzare allo stesso tempo i risultati di apprendimento
formali, non formali, informali.
*1) "Descrizione
di ciò che un discente conosce, capisce ed è in grado di realizzare al
termine di un processo d'apprendimento. I risultati sono definiti in
termini di di conoscenze, abilità e competenze"(Raccomandazione
del 23-4-2008). La nozione di risultato di apprendimento(outcomes
learning) è uno dei tasselli del processo di costruzione di un
linguaggio comune, iniziato con la definizione di competenza.
L'ECVET " è un sistema di trasferimento di crediti messo a punto per
facilitare il riconoscimento e il trasferimento dei risultati di
apprendimento in vista dell 'acquisizione di una qualificazione o di
una sua parte"(ISFOL). Il sistema ECVET rientra in una serie di
iniziative, tra le quali figurano il sistema di trasferimento di
crediti accademici(ECTS), Europass, la carta europea di qualità per la
mobilità, i principi europei per l'individuazione e la
convalida dell'apprendimento informale e non formale e il
Quadro Europeo delle Qualifiche e dei
titoli. Nella proposta ECVET un insieme di risultati di apprendimento
diventa un credito in quanto valore proprio dell'individuo,
utilizzabile
in funzione dei propri obiettivi in vista di una qualifica, per altri
percorsi di apprendimento o per altre qualifiche. L'ECVET condivide con
EQF linguaggio e finalità. E' un dispositivo di scambio di informazioni
che mira ad aiutare le persone a trarre pienamente il profitto
che deriva dalla mobilità trasnazionale sia in contesti formali, sia
non
formali e informali. Il ricorso in EQF e in ECVET alla nozione di
risultato di apprendimento rende possibile la
descrizione di una qualifica in termini di
Unità di risultati di apprendimento trasferibili e capitalizzabili e ai
quali possono essere associati punti di credito *2).
*2) Unità
di risultati di apprendimento:"Un'unità è un elemento della
qualifica costituito da un complesso coerente di
conoscenze, abilità e competenze che possono essere valutate e
convalidate con una serie di punti ECVET associati"(Raccomandazione
2009 ECVET). Sono unità che possono essere considerate separatamente da
una qualificazione professionale e integrate secondo varie figure
professionali. Per questa autosufficienza sono certificabili. PUNTI
ECVET. Sono "una rappresentazione numerica del peso complessivo
dei risultati di apprendimento in una qualifica e del peso relativo
delle unità in relazione alla qualifica". (Raccomandazione 2009-ECVET)
Piuttosto che mettersi d'accordo sulle figure professionali
, operazione quasi impossibile(quali e quante competenze le
caratterizzano)si è trovato piu opportuno accordarsi sul modo di
descrivere le competenze prevalenti di una figura, come risultato di
apprendimento trasferibili e capitalizzabili. Si certifica ciò che si
individua e si riesce a descrivere in modo analitico. "Ci si orienta
verso approcci basati sulla leggibilità, secondo logiche
condivisibili, del sapere individuale, il cui possesso è dimostrabile
attraverso la messa in trasparenza delle reali esperienze in cui esso è
maturato ed è stato messo in uso." (G. Di Francesco)
Per garantire il diritto al riconoscimento dei risultati di
apprendimento tutte le agenzie formative ed educative sono
chiamate a condividere standard di formazione e a flessibilizzare i
curricoli e questo puo' verificarsi se i corsi sono modularizzati. I
sistemi di trasferimento dei crediti servono a superare le barriere di
apprendimento delle persone e a promuovere il convincimento che
l'apprendimento puo' essere acquisito e riconosciuto
progressivamente. Non possono funzionare però senza l'adozione di un
modello rigoroso e fondato di certificazione delle competenze e dei
saperi che sia in grado di mettere in luce le evidenze delle competenze
ed i livelli di padronanza da parte di ogni persona.
Raimondo Giunta