“In verità,
non era questa la vita che pensavo di vivere, non era questa la
giovinezza che immaginavo, non erano questi le giornate, le serata che
sognavo”. Come si fa a dire ad un ragazzo di vent’anni: rimani a casa,
chiuditi dentro, non parlare con nessuno, non vedere anima viva, non
abbracciare parenti, amici, fidanzata!? Ditemi, come si fa!? Certo, ci
vuole fegato soltanto a pensarla una storia uguale, forse neppure i
migliori sceneggiatori di Hollywood avrebbero potuto immaginare scene
simili. Non fare una passeggiata in centro, non andare al bar con un
amico, non andare al cinema con la fidanzata, non uscire la sera. Non
poter andare a scuola. Non vivere una vita normale. Un incubo! E tutte
le notti insonni, tutte le ansie, le inquietudini, le apprensioni, per
una vita non vissuta!? E poi ascoltare dai Tg, dal web, dai mass media
solo “parole, parole, parole”, “come cantava la grande Mina”.
Ma, come ci insegna la storia, da ogni crisi possono venire nuove
opportunità, dalla sofferenza possono sorgere nuovi germogli, dal
pianto sgorgare la speranza, come solo dal “letame nascono i fiori”.
Perché anche il dolore può dare senso alla vita, se vissuto con
sopportazione e pazienza, con coraggio e fiducia, come funzione
catartica, come monito e spinta emotiva per un vero rinnovamento, nel
corpo e nell’anima. Come una marcia di liberazione, una giornata di
“sole nuovo”, un inno di vittoria, un canto d’amore. Un impeto di
rigenerazione e di riscatto, per la salvezza dell’uomo e del mondo.
Per dire che ogni attimo di vita è vita, che ogni abbraccio è prezioso,
ogni parola salva, ogni carezza dà gioia, ogni folata di vento è un
balsamo. Ogni giorno, ogni sera. Come ogni seme dà frutti, ogni passo
apre un sentiero, ogni libro fa crescere. Niente va perduto, e nessuno
deve restare indietro. In ciascuna famiglia, in ogni casa, gomito a
gomito, fiato a fiato. In ciascuna città, in ogni strada, passo dopo
passo, parola per parola, in tutte le circostanze. Perché “niente è
perduto se ci mettiamo cuore, / la vita non perde se la cerchiamo
insieme, / se la portiamo dentro, se ci crediamo ancora, / tra la
ragione e le stelle, tra l’incanto e le rose”.
A partire dalla scuola, dai compagni, dagli insegnanti. Al suono della
campanella. Sempre, sempre…
Angelo Battiato