“La missione
salesiana nella scuola e nella formazione professionale” è stato il
tema della 1a convention regionale per Docenti e Formatori svoltasi a
Catania presso l’Istituto Maria Ausiliatrice, il 9 Ottobre u.s. e che
ha visto una numerosa partecipazione (circa 600 tra docenti della
scuola e formatori dei centri di formazione professionale salesiani).
L’incontro è stato una prima risposta all’esigenza di formazione, nata
dalle comunità educanti, circa la preparazione di quanti hanno in mano
l’educazione dei giovani.
Già molto è stato fatto in tal senso attraverso, non solo la formazione
locale, ma anche mediante incontri formativi realizzati dalle
Associazioni regionali CIOFS-FP e CIOFS Scuola, CNOS-FAP,
CNOS-Scuola.In questi processi formativi la Convention occupa un posto
rilevante per la partecipazione congiunta di tutti i docenti e
formatori delle comunità delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) e dei
Salesiani (SDB) e, soprattutto, perché essa costituisce il punto di
partenza per l’elaborazione congiunta di un piano di formazione
unitario.
Interessanti gli interventi dei Superiori regionali delle due
Congregazioni Religiose: Don Gianni Mazzali e Suor Anna Razionale, i
quali hanno approfondito il tema: “Missione salesiana nella scuola e
nella formazione professionale: corresponsabilità, professionalità e
testimonianza”.
Don Mazzali ha sottolineato l’importanza, nell’attuale contesto
socio-culturale, del coraggio di educare i giovani nella scuola e nella
formazione professionale. E perché l’educazione sia efficace è
necessario un’insegnante che non sia solo un professionista o un
facilitatore ma un maestro che aiuti l’allievo ad aprirsi alla realtà
che sta fuori e dentro di sé per orientare ed indicare direttive di
vita che corrispondono alle capacità e alle caratteristiche personali
dell’allievo. L’insegnante, quindi, è guida autorevole e discreta che
accompagna la crescita con esperienze molteplici, che costruisca
rapporti di amicizia nel rispetto dei ruoli e delle funzioni, che
sappia orientare vocazionalmente. Questo suppone, però, l’esistenza di
una comunità educante. “Un’educazione armonica ed integrale – ha
dichiarato lo stesso - postula una comunità, una pluralità di identità,
di interventi, di riferimenti. Senza una ambiente comunitario ed aperto
sarebbe impossibile educare alla libertà!”
Anche Suor Anna Razionale nel suo intervento ha delineato l’identità
della scuola, del centro di formazione professionale e dell’educatore
in un tempo di frammentarietà e disorientamento. Due gli elementi che
possono garantire il futuro della scuola salesiana: la chiarezza della
sua identità e della missione educativa-evangelizzatrice e la qualità
del servizio educativo che offre. Di conseguenza la scuola salesiana
“non è un luogo – ha affermato Suor.Anna - dove si convive ed apprende,
bensì un ambiente, un clima dove tutte le persone possano crescere
integralmente e sviluppare il proprio progetto di vita; va oltre i
concetti e promuove l’esperienza di uno stile di vita, di un nuovo modo
di apprendere e di costruire la società in definitiva, non educa per se
stessa, ma per la vita, dando concretezza e realtà “agli onesti
cittadini e buoni cristiani” che Don Bosco ci ha lasciato come missione
carismatica”. Da qui emerge un profilo di educatore che si fonda su
quattro assi: la persona, il professionista, il cristiano e il
salesiano. Un’identità che non è già data ma un processo di crescita da
vivere, un quadro di riferimento ideale verso cui incamminarsi.
Nel pomeriggio i partecipanti hanno partecipato ai workshop sui temi
che caratterizzano la missione salesiana: teologica-ecclesiale,
educativa-pastorale, carismatica,didattica-disciplinare, etico-sociale.
Da queste riflessioni sono emerse indicazioni utili per l’elaborazione
di un progetto formativo unitario per i docenti e formatori e,
soprattutto, è emersa con chiarezza la consapevolezza che educare è una
chiamata a servire il progetto più alto che si possa immaginare:
formare la persona, far crescere credenti.
Sr.Carla
Monaca, fma
redazione@aetnanet.org