Nel servizio TV Lei parla di un TAR Sicilia che avrebbe annullato il concorso del 2004, mentre in realtà si è trattato del CGA Sicilia, di cui forse sconosce l’esistenza, equiparato nell’isola al Consiglio di Stato. Ma questo è un dettaglio forse che la sua redazione non ha avuto e non ha il tempo di valutare, perché, come al solito è l’effetto annuncio di una notizia che spruzza discredito sull’isola a fare audience e a determinare giudizi affastonati, improvvisati e succulenti per incrementare la confusione nell’opinione pubblica.
E in ciò ha richiamato vecchie e trite falsità già anni fa propalate da Rai3, su compiti contenenti errori e amenità di questo tipo che non c’entrano nulla con la sentenza del CGA che, nel 2006, in maniera scandalosa, nel dare ragione a due ricorrenti, ha sorprendentemente, contro ogni giurisprudenza consolidata, esteso “ erga omnes “ un verdetto che appunto andava limitato solo alle due ricorrenti. Non sa Lei che i compiti di queste due docenti ricorretti da altra commissione sono stati ugualmente cassati e nonostante ciò la procedura al CGA è andata avanti.
Perché alcune frange minoritarie della magistratura isolana, purtroppo in questa occasione in posizione apicale, abbiano scelto una linea estremista che non ha riscontro o pari in nessun altro pronunciamento del Consiglio di Stato o di TAR del paese, è uno di quei misteri pirandelliani che solo il tempo chiarirà e disvelerà. La politica e il Parlamento hanno solo posto rimedio a quella che rischiava di essere una ingiustizia e una palese violazione di diritti acquisti di cui non c’è precedente nei 150 anni di storia patria. I blog dei parlamentari siciliani, (Siragusa, Vicari, Granata, Cristaldi, Firrarello etc etc.) che Lei può consultare, di sinistra, centro e destra spiegano con dovizia di particolari le ragioni dell’intervento bipartisan riparatore che Lei in maniera odiosa ha presentato come clientelare e demagogico. Trasmettere un pezzo di una lunga intervisto dell’on. Lo Monte estrapolando una frase è la solita tecnica di manipolazione a cui purtroppo la stampa ci ha abituati.
Il sindacato dirpresidi/confedir, di cui sono presidente regionale, ha sempre sostenuto le ragioni di questi 416 colleghi che, senza loro colpa e ingiustamente, si sono visti travolti da una procedura a loro estranea e impediti anche nel loro diritto alla difesa come contro interessati, e ora che vede riconosciute da un giusto provvedimento riparatore le motivazioni della battaglia di legalità condotta, si vede costretto a diffidarLa e a fornire, in base alla legge sulla stampa, un diritto di replica che ripristini un minimo di equilibrio di giudizio e di serena valutazione specie nel pubblico che ha ascoltato una notizia ritenendola magari la solita solfa per screditare, in questo caso falsamente, la scuola Siciliana.
Per il merito della vicenda, se ha il tempo e la voglia, può approfondire o incaricare qualcuno della redazione di approfondire la vicenda consultando la mole imponente di materiali e sentenze che troverà sul sito web regionale di questo sindacato, all’indirizzo www.dirpresidisicilia.it
Distinti saluti
Preside Salvatore Indelicato, 330365449,
Presidente regionale dirpresidi/confedir
s.indelicato@tin.it