Il sistema
regionale di formazione professionale nell’Isola è al collasso. La Flc
rivendica l’apertura del tavolo di crisi già richiesto, insieme alla
Cgil nello scorso mese di giugno, e che il governo non ha mai voluto
veramente istituire.
Oggi centinaia di lavoratori vivono in situazioni di precarietà e di
incertezza per il futuro, le loro famiglie si riducono all’indigenza,
gli allievi vedono negati i loro diritti, gli utenti rischiano di
rimanere senza servizi, mentre il governo si occupa di trovare
soluzioni che garantiscano vecchie e nuove clientele.
Per questa ragione la Flc ha inviato due note circostanziate ai due
assessori ai rami della famiglia,lavoro e politiche sociali e
dell’istruzione e della formazione, con le quali denunziamo discrasie,
rischi e illegittimità che rischiano di essere perpetrate nel prossimo
futuro, inviandole per conoscenza anche alla Procura della Corte dei
Conti.
La Flc promuoverà presso le prefetture sit in dei propri rappresentanti
aziendali ed incontri con i prefetti, per rappresentare la situazione
di crisi, il disagio sociale ed il rischio per l’ordine pubblico che
corre la nostra regione a causa delle politiche inadeguate e delle
scelte tardive del governo regionale.
La Flc invita tutti i lavoratori del comparto della formazione
professionale a sostenere nei confronti in ogni sede la forte richiesta
di legalità, di regole inderogabili per il sistema di formazione
professionale che la nostra organizzazione avanza da sempre, insieme
alla richiesta per il governo della regione di attivare subito il
tavolo di crisi per trovare le soluzioni che sinora non ha saputo o
voluto intraprendere.(da Flc-Cgil Sicilia)
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