"Cosa ci dobbiamo
aspettare ancora?". A dirlo Maristella Curreli, presidente nazionale
dei Comitati insegnanti precari, commentando con LABITALIA la notizia
del congelamento sino al 2012 delle graduatorie ad esaurimento degli
insegnamenti precari. "Il primo passo da fare - sostiene - sono le
immissioni in ruolo, coprire i posti e sistemare i docenti che sono
nelle graduatorie. Solo in un secondo tempo si può decidere per un
nuovo reclutamento".
"E' necessario -sottolinea- procedere ad un'immediata immissione in
ruolo sui posti disponibili, così da avere ben chiaro il quadro della
situazione e poi si può decidere su come muoversi, evitando però che
dell'Italia si faccia tanti
staterelli".
Per Maristella Curreli, che ha sulle spalle 19 anni di
precariato, "il decreto milleproroghe alimenta la lotta tra precari tra
Nord e Sud del Paese, penalizzando i colleghi del Mezzogiorno costretti
a fare le domande sul territorio".
"I posti di lavoro - osserva la presidente nazionale dei Comitati
insegnanti precari - ci sono. Tra organico di fatto e di diritto ogni
anno sono nominati 120mila docenti, a volte anche di più. Allora, mi
chiedo, che senso ha non immetterli in ruolo quando già si sa che quel
personale verrà comunque utilizzato. In questo caso verrebbe anche
assicurata una continuità didattica e si andrebbe a svuotare la
graduatoria ad esaurimento".
"Avevamo lottato tantissimo per la graduatoria ad esaurimento - ricorda
- perchè si volevano tutelare tutti i precari. Ma una volta ottenuta
sono stati inseriti in graduatoria i cosiddetti precari del nono ciclo,
non sono stati chiusi i corsi Fis e sono stati impiegati precari non
abilitati. Così ci siamo ritrovati spiazzati".
"E adesso con il congelamento delle graduatorie - rimarca - non c'è più
speranza per i lavoratori della scuola precari, eppure il lavoro per
alcune classi di concorso c'è". (Labitalia)
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