Silvio
Berlusconi parla di principi (da che pulpito!) e insulta la scuola
pubblica e gli insegnanti. Il ministro dell’Istruzione, Mariastella
Gelmini invece di chiedergli conto e/o dimettersi, difende il premier
andando ad infoltire la già nutrita pattuglia degli avvocati del
premier. Ma sono sono in tanti a indignarsi e a chiedere, non comizi,ma
politiche a favore della scuola pubblica, cioè della scuola per tutti. Dal nostro giornale parte un appello e una
raccolta di firme a difesa della scuola pubblica, e per dire che è
inaccettabile oltre che paradossale che il capo di un governo attacchi
frontalmente uno dei perni del Paese che rappresenta e che
dovrebbe governare. Allo stesso tempo non si può stare zitti di
fronte all’offesa portata a migliaia di insegnanti che, grazie a questo
governo, hanno subito tagli alle retribuzioni e ai diritti e ogni
giorno vedono deperire le loro scuole vinte dalla scarsità di risorse e
avvilite da riforme inutili oltre che
dannose.
L’appello è stato raccolto da personalità della cultura,
del sindacato, della politica. Aderiscono, tra gli altri, Don Luigi
Ciotti , Marco Rossi Doria, Nicla Vassallo, Luca Formenton, Raffaele
Cantone, Vittorio Lingiardi, Evelina Christillin, Chiara Valerio, Mila
Spicola, Goffredo Fofi, Luigi Manconi, Fabrizio Gifuni, Moni Ovadia,
Sonia Bergamasco, Pippo Del Bono, Vincenzo Consolo, Lirio Abbate, Emma
Dante, Giancarlo De Cataldo, Roberta Torre, Mimmo Pantaleo, Benedetto
Vertecchi, Beppe Sebaste. A questi primi firmatari (l’elenco completo
su www.unita.it) si sono aggiunte in poche ore le firme di circa
cinquemila lettori dell’Unità on line.
L’APPELLO
È paradossale e inaccettabile che un presidente del Consiglio, chiamato
a incarnare e tutelare la cosa pubblica, attacchi frontalmente la
scuola pubblica e quindi milioni di persone che in questa credono e
alla quale quotidianamente dedicano, in condizioni spesso molto
difficili, la loro personale fatica: DIFENDIAMOLA. (Da l'Unità)
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