La denuncia della Cgil sugli ennesimi tagli (siamo
alla terza tranche prevista dal ministro Gelmini) agli organici
riaccende l’attenzione sul prossimo anno scolastico. L’assessore
regionale all’istruzione Patrizio Bianchi critica pesantemente la linea
ministeriale e rivendica «il
federalismo scolastico», mentre la Cisl- scuola fa i conti e prospetta
la possibilità di 5.000 assunzioni negli istituti dell’Emilia Romagna. Per
Bianchi 881 docenti in meno per il prossimo anno sono inaccettabili a
fronte di un aumento di 7500 studenti. «Noi rivendichiamo – spiega – il
federalismo scolastico, accordo siglato nel 2008 che ci darebbe piena
indipendenza perché potremmo decidere sia per i programmi sia per gli
organici, con la definizione dei costi standard e dei livelli
essenziali di apprendimento».Un modo
per rendere la gestione totalmente a carico di viale Aldo Moro che,
secondo Bianchi, sarebbe poi in grado di destinare più risorse rispetto
a quanto il Ministero fa ora.
«Per noi la scuola non è un problema di ordine pubblico, ma un
pezzo fondamentale della nostra società - aggiunge -. Su cui è
impegnato in prima persona lo stesso presidente Vasco Errani che ha
scritto per tre volte al ministro dell'Istruzione Gelmini»: l'ultima
per segnalargli la questione dei licei musicali che richiedono un
organico superiore. Una richiesta chiara quella dell’assessore, che
condivide la preoccupazione della Flc-Cgil ma che difende il ruolo
dell’Ufficio scolastico regionale perché «i tagli sono troppo
drammatici per poter scaricare su di loro qualche responsabilità».
Intanto la Cisl scuola propone 5.000 nuove assunzioni nelle scuole
della regione, per 3.079 docenti e 2.662 Ata. Secondo la segretaria
della Cisl scuola Anna Cicognani, infatti, coprire tutti i posti
vacanti con dei neo assunti costerebbe come assegnare le cariche
annuali a dei supplenti. Assunzioni che significherebbero «rispondere
alle attese dei precaridando stabilità al lavoro».Ma anche «assicurare
alla scuola condizioni di miglior gestione delle risorse, favorendo la
continuità e la qualità della didattica». Inoltre, secondo le stime
della Cisl, i tagli saranno pesanti non solo sulla didattica ma anche
sulle risorse tecnico amministrative con una diminuzione di 729posti.
Cifre che sommate ai tagli degli ultimi due anni portano a un totale di
2.029 occupati in meno nelle scuole emiliane romagnole. (Da L'Unità di
Laura Cappon)
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