Blocco del turn over
esteso al 2014, esclusi vigili del fuoco, corpi di Polizia e anche i
Dipartimenti di Ragioneria a Tesoro, i quali potranno continuare a
reclutare dirigenti senza fare concorsi. Proroga di un altro anno
(sempre al 2014) degli adeguamenti economici, con possibili deroghe
parziali o totali per «incentivare l'efficienza». Velocizzazione delle
procedure di mobilità interne. Completamento del processo di
digitalizzazione e di semplificazione delle procedure. Quello sul
pubblico impiego è un pacchetto dal valore di poco più di un miliardo
fino al 2015, destinato però a salire di altri 370 milioni l'anno dal
2016 in poi. Almeno stando alle bozze della manovra in circolazione
ieri, peraltro già in fase di modifica in tarda
serata.
Correzioni che potrebbero far rientrare nel capitolo sugli statali
anche il taglio del 5% agli stipendi dei dirigenti superiori ai 70mila
euro, al momento accantonato. Gli obiettivi di riduzione di spesa
indicati nel decreto che sarà varato domani per il comparto dei
dipendenti pubblici dovranno essere rigidamente rispettati, anche
perché in caso di sforamenti scatterebbero automaticamente i tagli
lineari per salvaguardare i target. Dalle riduzioni lineari verrebbero
comunque esclusi i fondi per scuola, università e ricerca e il
finanziamento del cinque per mille.
Il pacchetto sul pubblico impiego si presenta abbastanza snello. Tra le
misure contenute nella bozza in circolazione ieri anche quella relativa
all'immediato annullamento di assunzioni, stabilizzazioni di precari e
promozioni "invalidate" da pronunce della Corte costituzionale.
Allo stato attuale le due misure cardine sono il blocco totale del turn
over e la proroga del congelamento gli adeguamenti contrattuali. Lo
stop alle assunzioni varrà anche per le agenzie fiscali e gli enti non
economici. Sul versante dei trattamenti, le amministrazioni oltre che
sulla proroga al 2014 del blocco degli adeguamenti retributivi, anche
sulla cosiddetta quota «accessoria» potranno anche decidere se (come e
quando) eventualmente erogare l'indennità di vacanza contrattuale. Allo
stesso tempo per incentivare l'efficienza le strutture pubbliche
potranno, solo in alcuni settori, individuare un percorso, attraverso
sessioni negoziali ad ho con i sindacati, per evitare in modo parziale
(o anche in toto) lo stop agli adeguamenti degli stipendi.
La bozza prevede anche che venga favorita il più possibile la mobilità
interna tra amministrazioni attraverso la semplificazione delle
procedure. Viene infine ipotizzati altri risparmi con il completamento
dei pian di sburocratizzazione e digitalizzazione.
Novità anche per il comparto scuola. Come precisato da un comunicato di
ieri pomeriggio del Miur, la manovra non apporterà alcun «taglio agli
organici della scuola, ai fondi per l'università e sui finanziamenti
alla ricerca». In realtà per le dotazioni di personale docente e Ata
una novità ci sarà visto che quelle dell'anno scolastico 2012/2013
dovranno rimanere identiche a quelle del 2011/2012. Con l'effetto
implicito di prorogare di 12 mesi gli effetti del dimagrimento degli
organici imposto dalla manovra triennale del 2008, che sarebbe dovuto
terminare l'anno prossimo. Al tempo stesso viene elevato a 1.000 alunni
il requisito minimo per assegnare l'autonomia (e dunque un proprio
dirigente scolastico) agli istituti comprensivi di scuole
dell'infanzia, elementari e medie. Un tetto che scende a 500 nelle zone
disagiate. Sul filo di lana sarebbe invece saltata la riorganizzazione
del sostegno agli allievi con disabilità prevista in alcuni articolati
circolati in mattinata.
(da IlSole24Ore)
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