Parte
l'assalto alle graduatorie d'istituto, che fanno guadagnare una
supplenza nelle scuole. Interessati al provvedimento, pubblicato dal
ministero dell'Istruzione la scorsa settimana, sono tutti gli
"aspiranti professori" (anche quelli non abilitati, in possesso cioè di
sola laurea), che avranno tempo fino al 16 agosto per presentare la
domanda. Attenzione: è tenuto a rinnovare l'istanza anche chi è già
iscritto nelle precedenti graduatorie (di soli "non abilitati" se ne
contano circa 300mila) per dichiarare se intende permanervi o
semplicemente aggiornare il proprio punteggio con ulteriori titoli e
servizi. Le nuove graduatorie, da cui i presidi potranno attingere per
affidare il prossimo anno un incarico a tempo, avranno validità
triennale (fino al 2014, come le graduatorie a esaurimento), ma - visto
anche il ritardo con cui è uscito il decreto di aggiornamento -
difficilmente riusciranno a essere pronte per il prossimo 1° settembre.
Con la conseguenza, spiega Achille Massenti dello Snals-Confsal, che in
caso di supplenze "lunghe", per esempio di due o tre mesi, «i ragazzi
rischieranno di trovarsi in aula per un periodo un docente nominato in
base alle vecchie graduatorie (aggiornate l'ultima volta nel 2009) e
per il restante tempo un nuovo professore, chiamato invece in base agli
elenchi appena finiti di aggiornare. E ciò a tutto discapito della
didattica e della stabilità del lavoro». «Le graduatorie d'istituto
servono a tamponare le emergenze degli istituti», rilancia Luigi Rossi
della Flc-Cgil, ma sono utilizzate sempre meno dai presidi, soprattutto
per carenze (e ritardi) negli accrediti delle risorse per pagare i
supplenti. In più, ricorda Rossi, c'è la «Salvaprecari» che impone al
dirigente scolastico di chiamare in via prioritaria i supplenti annuali
non riconfermati per via dei tagli agli organici. In questo quadro,
conclude, «sarebbe necessario che viale Trastevere acceleri nella
definizione del nuovo modello di reclutamento dei docenti in modo da
garantire ad alunni e insegnanti prospettive di più ampio respiro». Per
Pasquale Proietti della Uil Scuola, il decreto sull'aggiornamento delle
graduatorie d'istituto «è bene che sia uscito», anche se, ha subito
precisato, è facile prevedere una chiamata più forte di supplenti da
parte dei presidi del Nord, dove ci sono più posti disponibili. «Tutto
ciò - ha aggiunto - almeno fino all'arrivo delle nuove nomine in ruolo,
che dovrebbero riequilibrare la situazione».
Passando invece al contenuto del provvedimento emanato da viale
Trastevere, spicca la conferma che la domanda per aggiornare o
inserirsi ex novo nelle liste d'istituto vada presentata in una sola
scuola a scelta del candidato (cosiddetta scuola "polo") che poi
gestirà l'intera procedura. Si possono chiedere al massimo fino a 20
istituti, purché appartenenti alla stessa provincia. Tre le fasce per
cui si può concorrere. Nella prima c'è spazio solo per i supplenti
(circa 240mila) già inseriti nelle graduatorie a esaurimento (ma solo
per il medesimo posto o classe di concorso). La seconda fascia è aperta
agli abilitati (tipo Ssis) non inclusi nelle liste a esaurimento,
mentre la terza fascia è riservata ai laureati, il cui titolo però deve
essere valido per l'accesso all'insegnamento richiesto. Oltre al
punteggio del titolo di studio, valgono pure titoli e servizi. Per
esempio, una seconda laurea vale tre punti (come un master annuale di
almeno 1.500 ore e 60 crediti), un dottorato 12, un diploma di
specializzazione sei, un attestato di un corso di perfezionamento, uno.
Per i servizi già prestati invece il punteggio è più semplice: per ogni
mese si assegnano due punti, fino a un massimo di 12 per l'intero anno
scolastico (i presidi infatti possono chiamare supplenti anche per
coprire una maternità o un'aspettativa). Come avverrà quest'anno la
convocazione? Per email o sms (e non più con il telegramma): Finalmente
risparmieremo tempi e soldi, è il commento (soddisfatto) di alcuni
dirigenti scolastici.
( Da Il Sole 24 ORE di Claudio Tucci)
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