L’anno
scolastico è iniziato ed ancora 250 scuole siciliane
sono senza preside. E’ questo il titolo di un articolo di Repubblica
che ha letto il nostro articolo postato su questo sito: Aetnanet.org e
si è interessato al problema che assurge adesso ad evidenza nazionale.
Il valzer dei presidi continua, ma la musica che l’accompagna non è per
nulla romantica e non fa respirare aria pulita.
Si sono susseguiti quattro o
cinque elenchi di scuole con relativa assegnazione di dirigenti e
quindi con le susseguenti rettifiche che hanno rimodulato e “scambiato
sedi” e nomi.
Nel primo elenco delle
131 operazioni di mobilità figuravano, infatti, scuole
inesistenti come l’Istituto comprensivo De Amicis di Catania
che invece è un Circolo didattico ed ha un suo
titolare, mancano i nomi di alcuni dirigenti, “vincitori”
dell’ultimo concorso, rimasti senza sede; scuole assegnate prima ad uno
e poi, con scambio non si sa se consensuale, ad un altro dirigente; sedi nelle quali si sono ritrovati
contemporaneamente due dirigenti entrambi nominati dalla
Direzione regionale, però in giorni diversi; scuole nelle
quali, pur essendo sottodimensionate il preside in carica mantiene la
presidenza per continuità di contratto o per accoglimento dell’istanza
del mantenimento in servizio.
Al quarto piano di Via
Fattori sono accesi tutti i computer e fax, vengono diramate
comunicazioni di rettifiche agli interessati, a volte (può capitare !)
si scambiano i nomi o le sedi. Si incrociano e si confondono i
fogli del primo, del secondo e del terzo elenco delle scuole
sottodimensionate dove figuravano prima 45 scuole ed in secondo elenco
il numero viene ridotto a 36.
Tutto all’insegna della confusione, della frenesia, della
tensione emotiva che produce stress e stanchezza, con orari
prolungati fino alle ore 23 e tutto ciò sotto l’occhio vigile e
attento del direttore Altomonte, che segue e coordina le operazioni,
ma, essendo da appena un mese in Sicilia non può avere la conoscenza
diretta dei dirigenti, delle scuole, dei paesi e dei problemi della
scuola siciliana.
In questa
operazione l’influenza del sindacati è stata marginale o quasi assente
e se i risultati fossero stati positivi e corretti sarebbe
stato un bel segnale di inizio per il nuovo direttore regionale.
Un tempo, i presidi anziani lo ricordano, dopo aver superato il
concorso nazionale arrivava la lettera di destinazione della sede e non
si pensava neanche di andare a protestare o a chiedere il cambiamento
della sede. Oggi la democrazia
consente di “trattare” l’assegnazione della sede, di cambiarla in
relazione alla distanza da casa, all’efficienza della segreteria,
alle prospettive di stabilità e di crescita dei numeri degli
alunni.
Pare,
ma sarà solo voce di corridoio, che qualche dirigente abbia
comunicato un numero inferiore di alunni, così da poter beneficiare
della precedenza nella mobilità, provenendo da una scuola
sottodimensionata.
Ora si è in attesa delle reggenze che coinvolge in maniera particolare
le scuole che hanno meno di 500 alunni, senza tener conto della storia
e della tradizione scolastica quali ad esempio il glorioso ed
unico in Sicilia Istituto d’arte della ceramica di Caltagirone ed
il Convitto Nazionale “Mario Cutelli”, istituito nel 1779 come “ Real
collegio dei nobili” ,forse la prima istituzione scolastica della
Sicilia.
Nel frattempo la Direzione
con una circolare inviata sabato alle ore 15, quando le scuole sono già
chiuse, si affida ai vice presidi il compito di dirigere la
scuola in attesa della nomina dei presidi “reggenti” , così da poter
consentire alcune urgenze scolastiche quali l’approvazione dei progetti
delle scuole a rischio che hanno la scadenza del 10 settembre e non è
consentito giustificare il ritardo a causa dell’assenza del
dirigente.
Fioretto
redazione@aetnanet.org