La scuola dovrebbe prendere esempio dal record di firme raccolte per il referendum abrogativo dell'attuale legge elettorale, infatti, oggi il comitato promotore del referendum ha depositato in Cassazione il quesito contro "l'indifendibile 'porcellum'", raggiungendo oltre 1,2 milioni di firme. Maggiore professionalità, credibilità istituzionale, capacità di analisi degli avvenimenti, sensibilità verso le problematiche dell’istruzione sono alcune delle caratteristiche che la gran parte degli studenti, degli insegnanti e dei genitori richiede a gran forza a chi amministra l’intera rete del variegato mondo scolastico. Da qualche anno nessuno ha più voglia di pensare e guardare più in là del proprio naso ( vedi prova preselettiva del concorso DS ), perché abituati a vedere la vendita di ricette facili, e ad osservare un mercato delle semplificazioni, quasi sempre confuso e inadeguato. Anche il presidente della Repubblica ha detto che per avere un'Italia migliore abbiamo bisogno di una scuola migliore, e che le condizioni del nostro sistema scolastico richiedono scelte coraggiose di rinnovamento. In questo breve contributo voglio riportare il pensiero di Luigi Berlinguer, che condivido pienamente: “La politica, in larga misura, rinuncia a perseguire l’obiettivo di integrare educativamente e culturalmente curriculum ed extra-curriculum, mattina e pomeriggio, di comprendere nel tempo scuola vero, educativo, un’articolazione dell’offerta formativa che arricchisca l’orizzonte disciplinare con i tanti contributi formativi oggi esistenti nello scenario informativo, educativo culturale moderno. Perché ignora che questo è uno dei punti cruciali di una scuola della centralità dell’apprendimento, learner-centered.” Insomma, da quanto detto, si percepisce nel nostro Pese un grande desiderio di cambiamento, che spero ci porterà a vincere le difficili sfide del futuro, nel nome del’impegno, della competenza e soprattutto della deontologia professionale. Aldo Domenico Ficara aldodomenicoficara@alice.it