Da
quando e' stato reintrodotto il voto in condotta, con la non ammissione
alla classe successiva o all'esame in caso di voto di comportamento
inferiore a sei decimi, sono stati circa 35 mila, in tre anni, gli alunni
''intemperanti'' a rimetterci la promozione. Sono i dati diffusi dal MIUR.
Gli studenti non ammessi all'anno successivo per insufficienza nel
comportamento risultano per quasi la meta' iscritti al primo anno della
secondaria superiore, ma sono particolarmente numerosi negli istituti
professionali.(ASCA)
DIMINUISCONO BOCCIATI. ALLA MATURITA'
SCESI DAL 2,9% A 1%
(ASCA) - Roma, 11 ott - Va avanti la politica '' rigore, della
valorizzazione del merito e dei migliori'' a scuola: lo evidenzia il
Ministero dell'Istruzione che ha pubblicato i dati sull'esito degli
esami e sulle ammissioni. In particolare, per quanto riguarda la scuola
media, i respinti (tra non ammessi e bocciati all'esame) sono passati
dal 3,8% del 2007-08 al 5,1% del 2009-10, per poi arretrare al 4,5%
nell'ultimo anno scolastico. ''Dal trend dei dati - evidenzia
Tuttoscuola che all'argomento ha dedicato uno speciale - sembrerebbe
che nel primo biennio successivo alla riforma Gelmini sulla valutazione
ci sia stato un effetto negativo sugli esiti finali.
Nel terzo anno - il 2010/11 - le scuole sembrano avere assimilato le
nuove piu' rigide regole, utilizzandole come leva per ottenere maggiore
impegno degli studenti e un conseguente livello migliore degli esiti di
apprendimento.
Nelle classi intermedie della scuola secondaria di I grado il tasso di
ammissione alla classe successiva e' stato tra il 96% e il 96,6% prima
della riforma Gelmini della valutazione con voto in decimi; il tasso e'
sceso di quasi un punto in percentuale nell'ultimo triennio.
Quanto alle superiori, nel 2006/07 non veniva ammesso alla maturita' il
3,9% degli studenti dell'ultimo anno delle superiori, nel 2010/11 la
percentuale dei non ammessi e' salita al 5,3%. Tra gli ammessi
all'esame si e' ridotta la percentuale dei bocciati dopo le prove
scritte e orali, scesa dal 2,9% all'1%''.
DIMINUISCONO I PROFESSORI PRECARI, SONO IL 14,9% (-3%)
(ASCA) - Roma, 11 ott - Cala il numero dei precari nella scuola secondo
le cifre ul sistema scolastico diffuse dal MIUR. Nel 2006-07 era
precario il 17,9% dei docenti in cattedra, nel 2010-11 il 14,9%. E dopo
le 30.300 assunzioni di questa estate, nel 2011-12 quella percentuale
dovrebbe attestarsi, secondo una stima di Tuttoscuola, al 12,9%.
Dunque - si precisa - il tasso di precarieta' (rapporto tra docenti a
tempo determinato e totale docenti in cattedra) scende di 5 punti in
percentuale rispetto all'organico 2006-07 e di 3 punti rispetto
all'organico 2008-09. Come dire che l'incidenza del precariato si e'
ridotta in un quinquennio di quasi il 30% (da 17,9 a 12,9). Se prima
c'era un docente precario ogni 4,5 di ruolo, oggi ce n'e' uno ogni 6,7
di ruolo.
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