Tale Legge prevede l’abrogazione delle direzioni didattiche e delle scuole medie autonome per favorire la creazione di Istituti Comprensivi (istituti con classi di scuola elementare e media) che però, per mantenere la dignità di istituzione scolastica autonoma, dovranno raggiungere il numero minimo di mille iscrizioni.
E in caso contrario cosa accade? La scuola perde la dirigenza scolastica e il Direttore S. G. A. per venire accorpata ad altro istituto.
Questi gli effetti sulla provincia di Bari e in Puglia:
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Alunni di scuole medie+elementari |
Istituti attuali |
Istituti dimensionati a 1000 alunni |
Tagli di autonomie scolastiche |
Tagli percentuali |
Bari comune |
29.980 |
42 |
30 |
12 |
28,57% |
Bari provincia |
171.078 |
236 |
171 |
65 |
28% |
Puglia |
430.610 |
630 |
431 |
199 |
32,80% |
Nazionale |
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7.210 |
5.910 |
1.300 |
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Nella sola provincia di Bari ben 65 scuole perderanno con la perdita dell’autonomia anche il Dirigente e il DSGA.
Per la CGIL e la FLC di Bari l’istituto comprensivo
rappresenta una tappa fondamentale di quella esperienza, tutta
italiana, della scuola di base come progetto fondato su un’idea
condivisa di scuola dai 3 ai 14 anni ma il blitz dell’art. 19 della
Legge 111/2011 impone una generalizzazione dell’istituto
comprensivo per esclusive ragioni economiche, un modello che
funziona bene sui libri contabili del Ministro Tremonti ma che
trascura ogni specificità sociale e geografica del territorio;
Claudio Menga
c.menga@flcgil.it