La FLC CGIL chiede una
radicale discontinuità rispetto alle politiche devastanti del Governo
Berlusconi in materia di istruzione, formazione e ricerca pubbliche. Il
cambiamento di strategie deve essere evidente anche nella composizione
del nuovo Governo. Le controriforme della Gelmini e i tagli epocali
hanno messo in discussione il valore della conoscenza come bene comune
per puntare alla privatizzazione dei saperi, a partire dal forte
indebolimento del diritto allo studio.
La FLC CGIL chiede di tornare ad investire in conoscenza pubblica per
garantire un elevato grado di coesione sociale ed affermare un diverso
modello di sviluppo basato su fattori
qualitativi.
Auspico perciò che l’incarico di Ministro dell’Istruzione sia
affidato ad una personalità, autorevole e indipendente, che
assicuri la difesa della scuola, dell’università, dell’AFAM e
della ricerca pubblica, il diritto allo studio come risorsa di
uguaglianza, la laicità come fondamento delle istituzioni del sapere,
la democrazia come effettiva partecipazione alle scelte, il ripristino
di regole condivise nel ricostruire un sistema qualitativamente
avanzato di istruzione e formazione e il rinnovo dei contratti
nazionali.
Bisogna tornare a far prevalere gli interessi generali e per questa
ragione il sapere non può essere mai piegato alle logiche del mercato e
al pensiero unico. (da Flc-Cgil)
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