L'ultima
ricerca della Fondazione Agnelli
(2008/09) stimava a 50 anni l'età media degli 840mila docenti
italiani . Nella primaria l'età media è di 47 anni, nella secondaria di
51 anni.
Oltre i 50 anni è il 55% dei docenti
in Italia contro il 28% in Spagna, il 30% in Francia,il 32% nel Regno
Unito mentre in Germania è il 47%.
Il corpo docente è donna all'81% in
Italia, al 70% in Germania e Regno Unito, al 67% in Spagna e Francia.
I tagli Gelmini-Tremonti hanno
ridotto di 87.400 gli organici dei docenti nel triennio 09/12.
Nel
decennio prossimo venturo la Fondazione stimava un esodo di
300mila docenti per raggiunti limiti di età.
Ma sarà ancora cosi?
Le ultime restrizioni sulle pensioni di questa estate,
garantivano l'uscita al 1.9.12 a quanti avessero maturato i 40anni di
servizio al 31.12.11, ovvero, avessero raggiunto quota 96 ( 60 anni
d'età al 31.12.11+35 anni servizio ) con le pensioni d'anzianità,
ovvero raggiunto i 61 anni se donna o 65 anni se uomini (con almeno 20
anni di contributi) sempre al 31.12.11 con le pensioni di vecchiaia.
Per quanti maturavano i predetti requisiti sia per le pensioni
d'anzianità sia per la vecchiaia nel 2012 (le donne acceleravano sulla
vecchiaia a 65 anni) andavano in pensione un anno dopo con una finestra
di uscita nel 2013.
Ma le novità più sconvolgenti per i
docenti sono quelle che sta predisponendo la neo ministra del
Welfare Fornero . Un'accelerazione brusca dei requisiti , già ritoccati
questa estate.
Per andare in pensione nel 2012 è
necessario aver compiuto 63 anni mentre si potrà continuare a lavorare
fino a 70 anni.. Per chi andrà in pensione prima dei 65 anni
disincentivi mentre verranno premiati quelli che restano dopo i 65 fino
ai 70 anni. Per tutti , anche per
quelli che avevano maturato il retributivo, è previsto il passaggio dal
1.1.12 al sistema contributivo.
Un vero e proprio terremoto nel mondo della scuola, in particolare per quei 300mila pronti ad andare in
pensione nel decennio.
Quanti si tratterranno in servizio fino a 70 anni in vista degli
agognati premi e incentivi ?
Quanti ce la faranno ancora a salire
in cattedra dopo 40-50 anni di servizio ?
Provate a immaginare una maestra di scuola materna o di scuola primaria a 70 anni con bambini
di 3- 6 o10 anni , con un divario d'età di oltre 60 anni !!!
Vengono i brividi solo a pensarci. Cambia tutto. Andrebbero ripensati
ruoli, funzioni e mansioni all'interno della scuola.
Non è pensabile inchiodare
alla cattedra i docenti dopo 40 anni di insegnamento.
Per chi resta fino a 70 anni per scelta o per beneficiare degli
incentivi, bisogna trovare un'alternativa all'insegnamento, creare
nuove figure professionali, legandole magari all'esperienza,
all'autonomia.
Non possiamo lamentare di avere, oggi,
il corpo docente più vecchio d'Europa e poi costringerlo a varcare la
fatidica soglia dei 65 fino ad arrivare a 70 anni.
Sottrarre gli insegnanti ad un tale
destino non è corporativismo, né privilegio...
Il lavoro docente, è stato ripetutamente dimostrato, è
professione ad elevato rischio di stress.
Non è lavoro che usura il fisico ma sicuramente usura la mente.
Perciò chiediamo che la Ministra Fornero ne tenga conto.
Il tempo delle baby pensioni è oramai tramontato ma non cadiamo
nell'eccesso opposto.
La scuola italiana deve rinnovarsi ma non lo potrà fare mantenendo in
cattedra gli insegnanti a 70 anni!
(da http://www.scuolaoggi.org di Pippo Frisone)
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