Molte volte ho
parlato, dalle pagine di AetnaNet, dell’errore, protagonista
centrale di tutto l’impianto procedurale nel concorso per
Dirigenti Scolastici, per cercare di dissuadere i suoi decisori a
non protrarre oltre un iter sbagliato dalla partenza. Le risposte che
ho ricevuto, sono state tutte all’insegna di una fretta
ingiustificata, nel tentativo di opporsi ad una politica di
reggenze scolastiche non più tollerabile. Le critiche avanzate dagli
idonei, ai miei scritti, si sono sempre basate sul fatto che gli
errori c’erano per tutti, che la prova era solo mnemonica, che i
ricorsi erano solo pretestuosi ed ingiustificabili, perché
portati avanti da docenti che non avevano studiato a sufficienza. Oggi
leggo, dall’articolo di Flavia Amabile su Stampa.it, che nel
concorso per prof di italiano all'estero, è stato preparato un esposto
per chiederne l'annullamento. Uno dei punti principali di detto esposto
fa da ponte con il concorso DS, infatti, nell’articolo si dice
testualmente “domande
presenti nei libri erano in realtà le stesse già utilizzate durante il
concorso per dirigente scolastico diffuse e molto contestate a
settembre. La figuraccia fatta all'epoca delle prove per presidi quando
il ministero dell'Istruzione è stato costretto a cancellare un migliaio
circa di quiz per errori vari avrebbe suggerito a chiunque di
eliminarli definitivamente da ogni database esistente. Invece sono
state serenamente ripresi e riutilizzati anche nel concorso per prof
italiani all'estero, è l'ulteriore denuncia dell'esposto”. Da
quanto detto si deduce che l’errore nel concorso DS, diventa
parte fondante di un esposto di un successivo concorso in ambito
scolastico, e quindi per la proprietà transitiva dell’uguaglianza,
possiamo affermare che se viene annullato, causa errori, il concorso
per prof di italiano all'estero, lo deve essere anche quello per
Dirigenti Scolastici. Anche i TAR hanno un compito delicato, in quanto
dalle loro ordinanze, potrebbe ergersi una diga utile ad opporsi al
dilagare dell’errore docimologico da un concorso ad un altro. Delle
responsabilità di Formez Italia spa non voglio e non devo parlare,
perché rispettoso del “dogma” che la stessa società per azioni,
non si critica, ma si elogia soltanto. Rifletto solo che questa
moltitudine di docenti “ ribelli “, come si legge sempre dall’articolo
di Flavia Amabile, si è permessa di fare l'esposto denuncia
contro lo stesso Formez e il Ministero degli Affari Esteri, creando un
precedente che potrebbe essere seguito, TAR a parte, dalla
totalità di docenti offesi da procedure errate, superficiali,
approssimative e talvolta vessatorie.
Aldo Domenico
Ficara
aldodomenicoficara@alice.it