Pensioni, pensioni
e ancora pensioni. È la previdenza il piatto che più ritorna nel menu
del pacchetto che il presidente del Consigliom, Mario Monti, e il
ministro del Lavoro, Elsa Fornero, hanno illustrato in conferenza
stampa. Un pacchetto di interventi che - ha detto il ministro Fornero,
commossa quando è arrivato il momento di annunciare il blocco delle
rivalutazioni - dovrà poi essere completato dagli interventi sul
mercato del lavoro.
Addio alle «finestre mobili»
Nel provvedimento approvato dal consiglio dei ministri è prevista la
cancellazione del meccanismo delle «finestre mobili», operativo dal
gennaio scorso (12 mesi dalla maturazione dei requisiti per ricevere
l'assegno, se si è dipendenti; 18 se si è autonomi). Le donne andranno
in pensione di vecchiaia nel 2018 a 66 anni (65 oltre i 12 mesi di
finestra, che saranno
assorbiti).
Flessibilità
«Lo Stato non ci dice quando dobbiamo sposarci», ha detto il ministro
Fornero. «Introduciamo flessibilità nell'uscita, tenendo conto che
l'Europa ci chiede di innalzare l'età del ritiro». La fascia di
flessibilità per l'età pensionabile delle donne sarà tra i 63 e i 70
anni, con un sistema di incentivi e disincentivi. Quanto invece agli
uomini, l'età di 66 anni per la pensione di vecchiaia è prevista da
subito.
Pensione anticipata
Addio anche ai 40 anni di contribuzione per l'uscita. Scatta infatti la
pensione di anzianità a qualsiasi età a 42 anni + 1 mese di contributi
per gli uomini e 41 anni + un mese per le donne.
Contributivo per tutti
Arriva l'estensione del metodo di calcolo contributivo pro rata per
tutti. Infine, il ministro Fornero ha parlato di un aumento delle
aliquote contributive dei lavoratori autonomi, anche se non ha fornito
indicazioni su quanto varrà questo incremento.
Indicizzazione congelata ma non per tutti
Ci sarà «un sacrificio» per l'indicizzazione dell'inflazione a partire
dal 2012, però «salvando le pensioni minime» e - ha precisato il
presidente Monti, affiancando il ministro Fornero commossa e
sopraffatto per qualche istante dalla tensione - grazie al prelievo sui
capitali scudati sarà in salvo anche la rivalutazione delle pensioni
pari al doppio del minimo.
Addio a Inpdap, arriva «il Super Inps»
La creatura «Super Inps», alla fine, potrebbe prendere forma e
diventare realtà. L'ente di previdenza dei dipendenti della Pubblica
amministrazione, e l'Enpals - quello per i lavoratori dello spettacolo
- potrebbero essere soppressi dalla data in vigore del decreto che
contiene il pacchetto anti crisi. La soluzione è tra le ipotesi
attualmente allo studio.
In considerazione del processo di convergenza e armonizzazione del
sistema pensionistico attraverso l'applicazione del metodo
contributivo, dunque, nonché al fine di migliorare l'efficienza e
l'efficacia dell'azione amministrativa nel settore previdenziale e
assistenziale, l'Inpdap e l'Enpals sono soppressi dalla data di entrata
in vigore del decreto e le relative funzioni sono attribuite all'Inps,
che succede in tutti i rapporti attivi e passivi degli enti soppressi.
L'addio a questi due enti potrebbe garantire una riduzione dei costi
complessivi di funzionamento relativi all'Inps e agli enti soppressi
non inferiore a 20 milioni di euro nel 2012, 50 milioni di euro per
l'anno 2013 e 100 milioni di euro a decorrere dal 2014». (An.C.)
(di Andrea Carli da IlSole24Ore)
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