Firme false, alla Ssis controlli serrati
Pugno di ferro del direttore della scuola di specializzazione per l’insegnamento
PESCARA — Controlli a tappeto per verificare che le firme lasciate per testimoniare la propria presenza coincidano con le persone effettivamente a lezione. Orari di entrata e di uscita accuratamente specificati e possibilmente ben leggibili. E contrappelli a sorpresa per vedere se chi ha firmato si è fatto sostituire a lezione. È la strategia adottata nella sede chietina della Ssis, la scuola di specializzazione per l'insegnamento secondario che ormai da sei anni fa da trampolino di lancio a chi aspira ad entrare nel mondo dell'insegnamento. Il suo direttore Saverio Santamaita, in carica dall'aprile del 2000, ha sempre voluto verificare la reale presenza degli iscritti: sin da quel lontano primo ciclo del 1999/2001. «Le scuole di specializzazione hanno per legge l'obbligo di frequenza - spiega - ma non si può dimenticare che la Ssis è nata per assicurare un'idonea formazione culturale, professionale e deontologica ai futuri docenti. Un buon insegnante è tale soprattutto per quello che è, oltre che per quello che sa: chi imbroglia non sarà mai un buon insegnante». Un discorso ben noto agli specializzati del primo biennio Ssis messi alla berlina lo scorso autunno dalla cosiddetta "Operazione Ubiquo" della Guardia di Finanza di Pescara: dopo un'indagine durata quasi un anno su 56 iscritti, si scoprì che 33 corsisti risultavano presenti a lezione in Abruzzo, ma nello stesso momento dietro ad una cattedra a parecchi chilometri di distanza. Ora sono indagati per truffa e per falso - tra l'altro hanno anche superato quel 33% di assenze consentite ed è messa in discussione la loro stessa abilitazione - ma la vicenda sembra non finire qui. I 250 iscritti al primo anno del sesto ciclo Ssis, attualmente in corso a Chieti, nelle ultime settimane di lezioni sono stati sottoposti a verifiche di presenza ancora più serrate rispetto a quelle del primo semestre, fino a raggiungere i due contrappelli in un solo pomeriggio. «Non ero mai arrivato a tanto - racconta il direttore - ma neanche mi era mai capitato di riscontrare 15 firme false in un giorno solo, come nello scorso mese di marzo». A quelli che risultano assenti pur avendo firmato, la Ssis annulla tutte le ore di lezione del giorno. I recidivi che siano stati scoperti per la terza volta, vengono esclusi dagli esami per l’intero anno accademico. Da lì alla minaccia di segnalare l'accaduto alla Procura della Repubblica il passo è stato breve: dall'inizio dell'anno sono state 31 le firme tradite dai contrappelli e alcuni specializzandi sono sul punto di essere sospesi. Una vicenda da tenere a mente e da raccontare ai posteri del VII ciclo: quello che, nonostante si sia sempre detto il contrario, inizierà il prossimo autunno.
|