In primo luogo abbiamo bisogno di una vera scuola di base decennale che liquidi per sempre i tre gradini e le tre denominazioni che vengono da molto lontano! Abbiamo sempre "appiccicato" insieme pezzi di scuola senza mai ripensarli e "ricostruirli"! E' ora di farla finita con il continuare a pensare a una scuola primaria, a una scuola media e a un biennio, che per giunta ancora non si sa quello che è e che le scuole stesse snobbano alla grande! Quand'è che riscriviamo i dm 139/07 e 9/10?
Che il Ministro Profumo metta in piedi una Commissione ad hoc che pensi a dieci anni di scuola di base obbligatoria che parta dai 5 anni di età e si concluda ai 15 con una reale certificazione di competenze di cittadinanza e culturali. Poi si pensi ai successivi trienni per attuare questo benedetto diritto/dovere all'istruzione e alla formazione fino ai 18 anni di età. Così i nostri maggiorenni non andranno più a scuola e, forti di un titolo valido, potranno misurarsi con i loro colleghi europei! E la scuola dell'infanzia la pianti di reputarsi la benemerita intoccabile! Se perde un anno, i bambini dell'era digitale ne trarranno solo vantaggi!
E che le competenze terminali dei diciottenni siano largamente comuni per quanto riguarda la cittadinanza e gli strumenti culturali a largo spettro; accanto a queste si certificheranno le competenze relative ai singoli indirizzi. E si dovrà riordinare un esame di Stato che ancora non certifica nulla!!! Dobbiamo essere convinti che un esperto in greco o in filosofia non è superiore a un esperto in amministrazione, finanza e marketing o in grafica e comunicazione. Anche un latinista o uno storico è un "tecnico"! Sempre in funzione del motto "pensare con le mani e fare con il cervello". Da quel dì che diciamo che dobbiamo liquidare le due culture, ma... mai nulla di fatto! E i cosiddetti migliori continueranno a iscriversi ai licei! Una scuola che divide, invece di unire!
L'anno che si perde in seguito all'anticipo non ricadrà sul personale docente, che dovrà essere utilizzato per dar vita al nuovo tanto da fare che si avrà sia nelle nuove prime classi della scuola di base che nei nuovi trienni terminali: ad esempio in termini di progettazione, valutazione, ricerca e produzione di materiali pluridisciplinari e modulari, prove di verifica, laboratori, attività di recupero e rinforzo, attività integrative, alternanza e via dicendo.
Insomma, se non cominciamo a pensare alla grande, faremo sempre un ritocco di qua, uno di là, senza mai riordinare i processi di educazione, istruzione e formazione: per una scuola a tutto campo e finalizzata al successo formativo di tutti i suoi alunni (vedi il comma 2 dell'articolo 1 del dpr 275/99)! Altro che tentare di "armonizzare" le Indicazioni della Moratti e quelle di Fioroni... assolutamente incompatibili! Ma, sembra che il perder tempo a chi più sa più spiace!
Tutto ciò, sapendo che c'è un mondo che cambia sotto i nostri piedi giorno dopo giorno! Ma noi giocherelliamo con Vales!!! E lo dice uno che crede alla valutazione di sistema! Appunto... di un sistema, non di una scuola malata!