Rilanciare
la ricerca italiana, a livello nazionale e internazionale. Cio', da un
lato, con politiche nazionali efficienti che sappiano attrarre cervelli
e ridurre le perdite e, dall'altro lato, con "alleanze, anche
politiche", con altri paesi. Questo l'obiettivo del ministro
dell'Istruzione, universita' e ricerca, Alessandro Profumo, per ridare
all'Italia "il posto che merita" nel campo della sperimentazione e
della ricerca. A Bruxelles per prendere parte al consiglio sulla
competitivita', Profumo denuncia le carenze italiane delineando il
programma d'intervento del governo
Monti.
Per il programma europeo di ricerca e innovazione in scadenza, i
27 paesi Ue hanno stanziato in totale 50 miliardi di euro, e l'Italia,
ricorda Profumo, ha contribuito per il 14,5% (circa 7,2 miliardi),
ottenendo finanziamenti di progetti per l'8,5% del totale (circa 4,2
miliardi). Per l'Italia "c'e' mezzo miliardo di euro l'anno di perdite
nella ricerca", denuncia il ministro. Una vera e propria emorragia che
impoverisce il paese da un punto di vista economico e di
competitivita'. Occorre dunque lavorare su due livelli, uno nazionale e
un altro internazionale. A livello nazionale occorre "non tanto
concentrarsi sul problema della fuga dei cervelli ma su come attrarli".
Non si tratta, in sostanza, di far rientrare i nostri ricercatori, ma
di far si' che non se ne vadano e che allo stesso tempo ne arrivino da
altri paesi. Come?
Per Profumo servono "meno burocratizzazione, piu' semplificazione e
retribuzioni adeguate". Uno dei problemi del nostro paese, denuncia "e'
che anche con risorse europee garantiamo meno soldi" degli altri. In
tal senso occorre "definire politiche per indirizzare le risorse", dato
che "siamo ventiseiesimi su ventisette per finanziamenti alla ricerca".
In tal senso, e anche per conseguire l'obiettivo del 3% di Pil in
ricerca, Profumo suggerisce "una policy complessiva" con cui "mettere
accanto alle risorse pubbliche risorse private, di fondazioni bancarie,
comunitarie".
A livello internazione e' importante per l'Italia stringere "alleanze",
cosi' da permettere lo svolgimento di "attivita' congiunte tra
universita', enti di ricerca e aziende". In tal senso "oggi ho avviato
un percorso con il ministro dell'Istruzione francese, col quale abbiamo
individuato tre priorita' su cui lavorare: energia, microelettronica e
spazio". Le alleanze, sottolinea Profumo, sono di fondamentale
importanza anche per "ottenere buoni successi" e "crescere in
reputazione" e credibilita'. (da www.dire.it)
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